BLACKROCK: L’IMPERO CHE NON POSSIEDE NULLA MA INFLUENZA TUTTO

Immaginate un mondo in cui le decisioni più importanti non vengono prese nei palazzi del potere politico, ma negli uffici di una società di investimento. Un mondo in cui centinaia di miliardi di dollari si muovono con un semplice click, influenzando le vite di miliardi di persone. Questa è la realtà in cui viviamo, al centro della quale si trova un’azienda che molti non conoscono: BlackRock. In meno di 40 anni, questa società è arrivata all’apice della finanza globale, diventando una delle istituzioni più influenti del mondo, con oltre 10.000 miliardi di dollari in gestione[1]. Ma come ha fatto Larry Fink, il fondatore, a diventare una delle persone più potenti al mondo? Per capirlo, bisogna conoscere la storia dell’uomo e dell’azienda che ha costruito. Una storia che parte da un fallimento clamoroso e finisce con la creazione di uno degli imperi finanziari più grandi della storia.

MA CHI è DAVVERO LARRY FINK?

Larry Fink nasce nel 1952 a Van Nuys, California, in una famiglia della classe media. Dopo una laurea in Scienze Politiche alla UCLA e un MBA in Real Estate, Fink inizia la sua carriera nel mondo della finanza presso First Boston, una delle principali banche d’investimento. Grazie al suo talento, la sua carriera è fulminante: diventa responsabile del dipartimento di reddito fisso e membro del comitato di gestione dell’azienda a soli 31 anni. In particolare, si distingue nel settore obbligazionario, dove capisce prima di altri come le variazioni dei tassi d’interesse possano creare enormi opportunità di guadagno, arrivando a generare il 20% dei profitti dell’intera banca. Tuttavia, nel 1986, Fink commette l’errore più costoso della sua carriera. Scommette sull’aumento dei tassi d’interesse, ma questi crollano. L’assenza di coperture contro il rischio porta a perdite per oltre 100 milioni di dollari, danneggiando la reputazione di Fink e della banca. Quello che sembra un disastro, si rivela una lezione fondamentale: l’importanza della gestione del rischio. Da questa consapevolezza nasce la sua futura visione.

LA NASCITA DI BLACKROCK

Nel 1987, Fink lascia First Boston[2]. La sua reputazione è compromessa, ma inizia a riflettere su un problema più ampio: nessuno nell’intero settore finanziario disponeva di strumenti adeguati per valutare e gestire i rischi. Da qui nasce l’intuizione che finirà per cambiare la finanza mondiale: creare una nuova società d’investimento che metta il risk management al centro della sua attività. Nel 1988, l’incontro con Steve Schwarzman, fondatore di Blackstone, cambia tutto. Schwarzman riconosce in Fink una giovane versione di se stesso e decide di investire 5 milioni di dollari nella nuova impresa: Blackstone Financial Management. Il successo iniziale è rapido. In pochi anni, l’azienda arriva a gestire 53 miliardi di dollari. Tuttavia, nel 1993, Fink e Schwarzman si scontrano sulla strategia di distribuzione delle quote societarie. Larry vuole attrarre talenti con le quote; Schwarzman è contrario. La rottura avviene nel 1994, con l’uscita di Blackstone dalla società, che viene ribattezzata BlackRock. Sotto la guida di Fink, BlackRock cresce rapidamente: da 53 miliardi di dollari nel 1994 a 200 miliardi nel 2000. La svolta reputazionale arriva grazie alla piattaforma Aladdin[3], sviluppata internamente per analizzare e gestire il rischio. Negli anni ’90, General Electric affida a BlackRock la ristrutturazione del portafoglio di Kidder Peabody, una banca di investimento che aveva un portafoglio di strumenti finanziari particolarmente intricato e difficile da valutare in termini di rischio. Talmente difficile che a Wall Street nessuno voleva metterci mano, tranne appunto Larry Fink. BlackRock riesce a valutarlo, ristrutturarlo e venderlo quasi interamente. L’operazione segna la nascita della reputazione di BlackRock come “risolutore di problemi”.

SAPER COGLIERE OPPORTUNITÀ ENORMI DA UNA CRISI MONDIALE

Insomma, se sei a Wall Street e non sai cosa fare, è meglio che alzi il telefono e chiami Larry Fink. Non a caso, dal 2000 al 2007, gli asset in gestione di BlackRock passano da 200 miliardi a 1300 miliardi, che per darvi un termine di paragone era praticamente uguale al PIL italiano dell’epoca. Durante la crisi finanziaria del 2007-2008, BlackRock assume un ruolo centrale. Quando Lehman Brothers fallisce e Bear Stearns è al collasso, viene chiamata per analizzare asset tossici in modo da darne una valutazione in miliardi di dollari e assistere nei salvataggi. Lo stesso accade con AIG, la più grande compagnia assicurativa del mondo, l’azienda è così grande che un suo default metterebbe in ginocchio l’intera economia americana, motivo per cui l’appena insediato governo Obama decide di intervenire e di mettere i soldi per salvare l’azienda e nazionalizzarla tramite il programma TARP da 700 miliardi di dollari. Anche in questo la cornetta si alza e dall’altra parte risponde BlackRock, che viene chiamata per valutare ogni singolo asset nel portafoglio di AIG e capire come procedere a liquidarli senza far crollare il mercato. In soli sei mesi, BlackRock arriva a gestire 5.000 miliardi di asset problematici, offrire consulenza a 9 delle 10 maggiori banche americane, gestire gran parte del piano di salvataggio del governo. Fink stesso definisce BlackRock come “l’ambulanza di Wall Street“. L’ascesa di BlackRock non si ferma qui. Nel 2009, Fink fa una mossa decisiva: propone a Barclays l’acquisto di iShares, di proprietà della banca, per 13,5 miliardi di dollari. iShares è leader nel settore degli ETF, strumenti d’investimento a basso costo. Con questa operazione, BlackRock rafforza la sua posizione fino a gestire oltre 11.500 miliardi di dollari nel giro di un decennio.

COSA RAPPRESENTA OGGI BLACKROCK

BlackRock è oggi la più grande società di gestione patrimoniale al mondo. Per comprendere la portata basta guardare i numeri. I soldi che gestisce BlackRock sono pari alla metà dell’intero PIL degli Stati Uniti e sono addirittura superiori al PIL di Francia, Italia e Regno Unito messi insieme. Che sia un’azienda enorme è assodato, ma quello che forse non è ancora così chiaro è cosa faccia poi nel concreto BlackRock. Immaginate di avere dei risparmi e doverli gestire. Di fatto vi troverete di fronte a due scelte, gestirli da soli o affidarli a qualcuno che lo fa di mestiere, che può essere ad esempio un consulente finanziario. Sia che andiate da soli o vi affidiate ad un consulente, i vostri soldi verranno investiti in una serie di prodotti finanziari, come ad esempio fondi comuni di investimento oppure ETF. In ogni caso si tratta di strumenti che sono emessi e gestiti da alcune società che fanno questo di lavoro. Ecco, BlackRock non è solo una di queste società, è la società che fa questo lavoro.  Parliamo di un’azienda che ha in gestione non solo i soldi di persone normali come noi, ma le riserve nazionali dei governi, i miliardi dei fondi pensione o i soldi delle fondazioni che devono investire il loro patrimonio. E questi soldi dei propri clienti BlackRock li investe e lo fa in tutto il mondo. E lo fa su una scala talmente grande che ormai BlackRock è diventato il principale azionista in circa 1 azienda su 3 dell’indice S&P 500, detenendo in media tra il 5 e il 7% delle quote di ognuna.

BlackRock non è sola. Insieme a Vanguard e State Street, forma un trio che detiene partecipazioni incrociate nella maggior parte delle aziende quotate. Ad esempio, queste tre insieme controllano il 16% di Amazon, più del fondatore Jeff Bezos, che ne possiede il 9%. BlackRock è anche tra i maggiori acquirenti di obbligazioni, gestisce più titoli di Stato di molte banche centrali ed è uno dei più grandi proprietari immobiliari degli Stati Uniti. Movimenta talmente tanti soldi che la sua influenza colpisce direttamente i mercati dei tassi di interesse e i mercati valutari in giro per il mondo. Nonostante non possieda tecnicamente nulla, la sua influenza è enorme, derivando dalla gestione dei capitali altrui. BlackRock è presente nei consigli di amministrazione di molte aziende e influenza decisioni cruciali su prezzi, stipendi, politiche ambientali, acquisizioni.

Ha avuto un ruolo chiave non solo durante la crisi del 2008, ma anche nella crisi del 2020 legata alla pandemia, quando la Federal Reserve l’ha incaricata di stabilizzare il mercato finanziario. Di fatto, BlackRock è diventata nel tempo il consulente di fiducia dei governi in tutto il mondo per analizzare i rischi delle loro banche e prendere decisioni cruciali per le loro economie.

UN POTERE INVISIBILE

Tutti i dati suggeriscono che BlackRock esercita un potere senza precedenti. Tuttavia, non controlla direttamente il mondo, né possiede i capitali che gestisce. Il suo potere risiede nella capacità di influenzare. Quello che BlackRock, Vanguard e State Street hanno costruito non è un impero fondato sulla proprietà diretta, ma una rete di influenza globale che tocca ogni aspetto del sistema economico. Non è più il possesso fisico a determinare il potere, ma la capacità di indirizzare decisioni, allocare capitali e gestire i rischi. La vera domanda, quindi, non è se BlackRock controlli il mondo. Ma, come società, siamo preparati a regolamentare e gestire questa nuova forma di potere economico? Così pervasiva, difficile da definire e ancora più difficile regolamentare?


[1] BlackRock; 2025; https://www.blackrock.com/us/individual;

[2] BlackRock, Larry Fink; 2025; https://www.blackrock.com/corporate/about-us/leadership/larry-fink;

[3] BlackRock; Aladdin; 2025;https://www.blackrock.com/aladdin ;

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