Mappamondo
Europa-USA

Nei primi giorni di maggio presso, l’Università Sorbona di Parigi si è svolta la conferenza relativa al piano varato dall’UE “Choose Europe for science”, il cui obiettivo è quello di attrarre ricercatori provenienti da tutto il mondo in particolare dagli Stati Uniti.

La concorrenza tra USA e paesi europei dal punto di vista scientifico è sempre stata molto forte, come con la Germania[1] che nei primi del 900 era leader in campi come la chimica, fisica ed ingegneria. Il cambiamento nella leadership scientifica è avvenuto tra gli anni ‘30 e ‘40 in cui molti scienziati (tra cui Albert Einstein), perseguitati dai regimi totalitari e dal crescente clima di antisemitismo nei paesi in cui vivevano, hanno deciso di emigrare negli Stati Uniti per proseguire i propri studi e ricerche.

Con il finire della Seconda guerra mondiale, le università americane hanno continuato a rivelarsi un polo attrattivo per studenti e ricercatori altamente qualificati provenienti da tutto il globo, grazie soprattutto agli ingenti investimenti adoperati dai governi che si sono succeduti nel tempo (ad esempio, nel 2024, la spesa pubblica in ricerca e sviluppo ammontava a 1 trilione di dollari, circa il 3.5% della produzione economica totale), alla competizione tra le università e un sistema basato sulla meritocrazia per i ricercatori e accademici più profittevoli. I salari più alti, pagati dalle università americane rispetto a quelle europee, hanno reso gli Stati Uniti molto competitivi rispetto ai competitor (es. un assegnista post dottorato arriva guadagnare oltre i 6000 dollari al mese, mentre in Francia circa 3500€).

Tuttavia, questo scenario di leadership nella ricerca e nella scienza potrebbe nuovamente invertirsi. Com’è noto, l’amministrazione Trump ha preso di mira alcune delle più importanti università americane, ree, secondo il presidente repubblicano, di essere sostenitrici del pensiero multigender. Le conseguenze sono state degli ingenti tagli dei finanziamenti pubblici alla ricerca (in particolare per settori come il cambiamento climatico e i vaccini) oltre ad un clima di repressione del dissenso, con arresti per studenti che protestavano ed intimidazioni nei confronti di organi accademici.

Un sondaggio[2] condotto dalla piattaforma Nature Carrers, per l’occupazione a livello accademico, ha rivelato che gli scienziati statunitensi, tra gennaio e marzo, hanno presentato il 32% in più di candidature per incarichi all’estero rispetto allo stesso periodo nel 2024. In aggiunta circa il 41% degli scienziati nello stesso periodo ha fatto domanda per il vicino Canada.

Nel mese di aprile, tredici ministri di diversi Stati membri dell’Unione Europea, inclusi rappresentanti di Germania e Francia, hanno inviato una lettera[3] indirizzata alla Commissaria europea per la Ricerca e l’Innovazione. L’iniziativa mira a sollecitare l’adozione di un piano a livello comunitario per offrire protezione e supporto ai ricercatori che, nei loro paesi d’origine, operano in condizioni di pressione o restrizione della libertà scientifica.

In questo contesto di incertezza, dunque, si inserisce la volontà dell’Unione Europea, in particolare della Commissione Europea, di attrarre ricercatori scontenti. La Commissione[4] ha presentato infatti un pacchetto di potenziamento del piano denominato “Horizon Europe” da 7.3 miliardi di euro, con l’obiettivo di “rafforzare il motore di ricerca e innovazione dell’Europa e il suo vantaggio globale. Ciò guiderà la scienza all’avanguardia, accelererà le transizioni verde e digitale dell’UE e rafforzerà la competitività dell’Europa.”

Nello specifico, la presidente Ursula von der Leyen, presente all’Università Sorbona ha dichiarato[5]: “proporremo un nuovo pacchetto di 500 milioni di euro per il periodo 2025-2027, per fare dell’Europa un polo di attrazione per i ricercatori. Ciò contribuirà a sostenere i più brillanti ricercatori e scienziati provenienti dall’Europa e da tutto il mondo. Intendiamo creare una nuova “super sovvenzione” della durata di sette anni, nell’ambito del Consiglio Europeo della Ricerca, per offrire una prospettiva a lungo termine ai migliori.”

A livello di singoli paesi[6], in Francia il Presidente Macron ha annunciato la creazione di un piano di 100 milioni di euro circa, con l’obiettivo di attrarre ricercatori statunitensi; anche la Spagna presenterà un piano di 45 milioni di euro con il medesimo obiettivo, seguita da paesi del nord Europa come Danimarca, Svezia e Norvegia.

A loro volta,[7] le singole università o centri di ricerca più forti dal punto di vista finanziario non stanno di certo a guardare: in Franciala Aix Marseille University (15 milioni di euro per 15 borse di studio), in Belgio la Vrije Universiteit Brussel, in Svezia il Karolinska Institute e nel Regno Unito tutte le università più blasonate hanno lanciato programmi per assumere scienziati provenienti dagli Stati Uniti.

In un mondo in cui la scienza è sempre più legata agli equilibri geopolitici, la capacità dell’Europa di diventare un polo di attrazione per i ricercatori dipenderà non solo dalle risorse stanziate, ma anche dalla costruzione di un ambiente accademico libero, stabile e inclusivo. Riuscirà l’UE a trasformare la fuga dei cervelli altrui in un’opportunità strategica per il proprio futuro?


[1]Amin M.; John Menadue Public Policy Journal, 2025.

https://johnmenadue.com/post/2025/05/trumps-attack-on-science-risks-dismantling-a-century-of-innovation

[2] Redazione di Ecquologia; America addio… scienziati in fuga da Trump, 2025.

https://ecquologia.com/america-addio-scienziati-in-fuga-da-trump

[3] Ekaterina Zaharieva; letter to the Commissioner for Startups, Research and Innovation, 2025.

https://sciencebusiness.net/sites/default/files/inline-files/Letter%20to%20Commissioner%20Zaharieva.pdf

[4] Commissione Europea; EU invests €7.3 billion from Horizon Europe to enhance its competitiveness and talent growth, 2025. https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_25_1146

[5]Ansa; a Parigi ‘Choose Europe for Science’ con Macron e von der Leyen, 2025

https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/ricerca_istituzioni/2025/05/05/a-parigi-choose-europe-for-science-con-macron-e-von-der-leyen_9acd22be-b350-4c56-8787-3d6e82543f78.html

[6] New York Times; The World Is Wooing U.S. Researchers Shunned by Trump, 2025.

https://www.nytimes.com/2025/05/14/business/economy/trump-research-brain-drain.html

[7] Bordignon M. e Pisauro G.; Apriamo le porte agli scienziati in fuga dagli USA; lavoce.info, 2025.

https://lavoce.info/archives/107555/apriamo-le-porte-agli-scienziati-in-fuga-dagli-usa/

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