Ogni volta che si utilizza una carta di credito, si effettua un pagamento indiretto di una “tassa” agli Stati Uniti. Non si tratta solo di un costo economico, ma di una dipendenza geopolitica che rende l’Europa vulnerabile. L’eventualità che Washington possa un giorno limitare o bloccare l’accesso ai propri sistemi di pagamento non è mera fantasia, ha dei precedenti: episodi di minaccia verso piattaforme digitali internazionali lo hanno già dimostrato. Come i casi di Steam e Itch.io, che nel luglio 2025, sono stati costretti a rimuovere numerosi videogiochi per adulti su minaccia di Visa e Mastercard di bloccare i pagamenti su tutto il servizio.[1]
L’Unione Europea, consapevole di questa fragilità, sta accelerando verso una soluzione strutturale: l’Euro Digitale. Il progetto, promosso dalla Banca Centrale Europea (BCE) e fortemente sostenuto da Christine Lagarde, mira a creare una moneta digitale sovrana, alternativa ai circuiti dominati da Visa e Mastercard, le due multinazionali statunitensi che oggi controllano oltre la metà dei pagamenti elettronici in Europa.
Secondo il Financial Times, la BCE e la Commissione Europea stanno accelerando i tempi[2], anche in seguito alle pressioni di grandi aziende come Ikea, Carrefour e H&M, insoddisfatte dell’attuale sistema. La nuova deadline per il rilascio di un euro digitale è dietro l’angolo.
La dipendenza dagli Stati Uniti
Ogni pagamento con carta di credito attraversa un complesso sistema di intermediari: le banche commerciali, i circuiti internazionali e gli istituti di compensazione. In questo processo, i fondi non si spostano realmente in tempo reale, ma solo dopo uno o due giorni. Ogni passaggio comporta commissioni, e gran parte di queste finiscono in aziende americane. Dal 2021, tali commissioni sono aumentate del 7,6% annuo, drenando miliardi di euro dall’economia europea.[3]
A questa perdita economica si aggiunge un problema di sovranità dei dati. Le informazioni legate ai pagamenti vengono spesso elaborate fuori dall’Unione Europea, dove il GDPR (General Data Protection Regulation) non trova piena applicazione. Inoltre, il duopolio Visa–Mastercard ostacola la nascita di nuove startup fintech europee, costrette a operare “sulle loro rotaie”, pagando pedaggi e sottostando a regole decise oltreoceano. Le due multinazionali americane hanno quello che in economia chiamiamo “effetto rete”: dato che il loro utilizzo è ormai universalmente diffuso, per un nuovo operatore risulta estremamente difficile trovare spazio e affermarsi nel settore.
Dal punto di vista geopolitico, ciò rappresenta una vulnerabilità significativa: in un contesto di tensioni internazionali, gli Stati Uniti potrebbero usare il controllo sui pagamenti come strumento di pressione politica o economica.
L’Euro Digitale come risposta strategica
In questo scenario, l’Euro Digitale nasce come alternativa europea. Si tratterebbe di un wallet digitale direttamente collegato alla BCE, accessibile tramite un’applicazione sicura e gratuita. I pagamenti avverrebbero in modo istantaneo, senza intermediari privati, e potrebbero funzionare anche offline, proprio come il contante. Invece di avere un conto in una banca commerciale si avrebbe un portafoglio digitale direttamente con la Banca Centrale Europea.
Questo sistema eliminerebbe le commissioni verso gli Stati Uniti, garantirebbe che i dati restino sotto giurisdizione europea e favorirebbe l’innovazione delle imprese locali.
La spinta americana e il “Genius Act”
La recente accelerazione europea è stata innescata anche da un nuovo sviluppo negli Stati Uniti: il Genius Act[4], una legge che regola le stablecoin (Le stablecoin sono quelle valute digitali, o cryptovalute, il cui valore è agganciato ad una moneta “vera”) ancorate al dollaro. Questa normativa impone che ogni stablecoin sia garantita da un collaterale in titoli di Stato americani, creando un meccanismo di auto-finanziamento del debito pubblico USA.
Il rischio per l’Europa è evidente: se il mercato globale adottasse massicciamente le stablecoin in dollari, si creerebbe una nuova forma di dipendenza dal dollaro digitale, riducendo l’efficacia della politica monetaria europea. A titolo di esempio, se la Banca Centrale Europea per aiutare l’economia dell’Europa decidesse di tagliare i tassi di interesse e parecchi europei usassero le stablecoin in dollari invece dell’euro, quella mossa non avrebbe quasi nessun impatto sull’economia reale.
Vantaggi e rischi dell’Euro Digitale
L’Euro Digitale avrebbe un vantaggio importante rispetto alle stablecoin: sarebbe garantito direttamente da una banca centrale, quindi intrinsecamente stabile. A differenza delle stablecoin – private e ancorate al dollaro – le quali restano soggette a un rischio strutturale: per quanto oggi siano regolamentate da una nuova normativa, non sono garantite da una banca centrale. In caso di insolvenza dell’emittente, le stablecoin perderebbero la loro convertibilità effettiva in dollari, azzerando il valore per i detentori. Questo potenziale punto debole, paradossalmente, potrebbe rafforzare la posizione globale dell’euro. Se gli investitori internazionali iniziassero a dubitare dell’affidabilità del legame tra dollaro e stablecoin private, l’euro digitale, pienamente garantito da una banca centrale e quindi privo di rischio d’emittente, potrebbe apparire come un’alternativa più sicura e trasparente. Sarebbe la circostanza che, forse involontariamente, consentirebbe all’euro di competere realmente con il dollaro come valuta di riserva mondiale.
Tuttavia, ritornando all’euro digitale, le CBDC (Central Bank Digital Currencies) introducono anche nuove criticità.
La principale riguarda la privacy e il potenziale controllo statale sui flussi monetari. In un sistema digitale centralizzato, ogni transazione può essere tracciata, e in teoria, potrebbero essere imposti limiti su come, dove e quando il denaro può essere speso. Alcuni critici temono un’evoluzione simile al yuan digitale cinese, dove la tracciabilità è totale.
Inoltre, si ipotizza che per evitare fughe di capitali verso i portafogli della BCE, potrebbe essere fissato un limite di saldo per ogni utente. Questo servirebbe a proteggere il sistema bancario commerciale, che teme una riduzione dei depositi e, di conseguenza, della capacità di erogare credito.
La corsa al futuro digitale e l’emissione nel 2029
Il progetto dell’Euro Digitale è in fase avanzata di studio dal 2021, con una fase di indagine, e dal 2023 con una fase preparatoria. L’approvazione politica è arrivata alla fine di Ottobre 2025; il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha fatto sapere che la fase preparatoria per l’euro digitale, durata circa due anni, si è conclusa con successo. Si passerà ora alla fase successiva in cui la versione “virtuale” della moneta unica europea inizierà finalmente a prendere forma, puntando alla prima emissione nel 2029. [5]Molti economisti lo considerano un passo necessario verso una maggiore sovranità economica europea.
Il punto cruciale, tuttavia, resta la libertà di scelta: la moneta digitale dovrà essere uno strumento opzionale, non un’imposizione. L’obiettivo non è sostituire il contante, ma offrire un’alternativa pubblica e sicura ai sistemi privati e stranieri.
In definitiva, l’Euro Digitale rappresenta una delle sfide più significative del prossimo decennio: un equilibrio complesso tra autonomia economica, tutela della privacy e innovazione tecnologica. Se gestito correttamente, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per la finanza europea — più indipendente, più efficiente e, soprattutto, più sovrana.
[1] Mastercard e Visa subiscono una reazione negativa dopo che centinaia di giochi per adulti sono stati rimossi dagli store online Steam e Itch.io; Josh Taylor; The Guardian; 2025; https://www.theguardian.com/world/2025/jul/29/mastercard-visa-backlash-adult-games-removed-online-stores-steam-itchio-ntwnfb;
[2] Ft, ‘Ue accelera sull’euro digitale dopo Usa su stablecoin’; Ansa; 2025; https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2025/08/22/ft-ue-accelera-sulleuro-digitale-dopo-usa-su-stablecoin_f5a2cf6b-d5fd-46af-b783-881d7bea327b.html;
[3] L’UE sollecitata a intervenire contro le commissioni elevate imposte da Visa e Mastercard; Sead Dedovic; Financial World; 2025; https://www.financial-world.org/news/news/financial/28284/eu-urged-to-take-action-against-high-fees-imposed-by-visa-and-mastercard/;
[4] Fact Sheet: President Donald J. Trump Signs GENIUS Act into Law; The White House; 2025; https://www.whitehouse.gov/fact-sheets/2025/07/fact-sheet-president-donald-j-trump-signs-genius-act-into-law/;
[5]Eurosystem moving to next phase of digital euro project; European Central Bank-Press Release; 2025; https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2025/html/ecb.pr251030~8c5b5beef0.en.html;

Laureando in Economia Aziendale delle Imprese Sostenibili, ha sviluppato un forte interesse per la politica monetaria, l’economia, la finanza aziendale e i mercati finanziari, approfondendo tali ambiti attraverso studi extracurriculari e analisi dei protagonisti del settore. Un’esperienza in ambito militare ne ha rafforzato disciplina, leadership e capacità analitiche. Appassionato di astrofisica e astronomia, coniuga rigore scientifico e visione interdisciplinare.

