Gli accordi commerciali dell’Unione Europea      hanno costituito le fondamenta dello sviluppo economico e sociale di tutti i Paesi membri, assicurando un diffuso benessere tra i cittadini ed offrendo opportunità di miglioramento delle condizioni di vita.

 Contemporaneamente al processo di sviluppo dell’unione economica e politica, l’UE ha stretto accordi con Paesi terzi, non solo per garantirsi prodotti e servizi a costi vantaggiosi, ma per rafforzare la propria presenza ed aumentare la propria influenza su determinate aree geografiche.

In questo contesto, l’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il MERCOSUR – un’unione doganale “imperfetta” che comprende Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay – rappresenta un esempio emblematico di come le intese economiche possano tradursi in vantaggi anche sul piano politico, rafforzando l’influenza dell’UE attraverso forme di soft power in una regione strategica come l’America Latina. (5) Una regione troppo a lungo trascurata, nonostante i profondi legami storici e culturali derivanti dalla consistente presenza di immigrati europei. Tuttavia, il raggiungimento dell’accordo continua a essere ostacolato da una visione miope da parte di numerosi leader europei, più preoccupati di preservare il proprio consenso elettorale e tutelare interessi nazionali a breve termine, piuttosto che perseguire il bene collettivo e la proiezione strategica dell’Europa nel mondo. (8)

1.QUALI SONO LE PRINCIPALI IMPLICAZIONI DI QUESTO ACCORDO?

L’Unione Europea e il MERCOSUR presentano differenze economiche e produttive strutturali a causa di un inserimento differenziato nelle catene globali del valore. Mentre i Paesi europei sono più industrializzati e presentano significative complementarità delle loro strutture produttive, il MERCOSUR si è specializzato nella produzione di materie prime, con livelli di scambio commerciale molto bassi all’interno del blocco. Per esempio, la sola Germania possiede un PIL nominale superiore a quello di Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay unito.

Dunque, non si possono trascurare tutte le implicazioni economiche di questo partenariato tra due “blocchi”:     attualmente l’organizzazione latino-americana per l’UE rappresenta il 10° sbocco commerciale, viceversa      per il MERCOSUR l’Unione Europea rappresenta il 2° sbocco commerciale. Viste le opportunità che potranno nascere da questo accordo, sicuramente gli scambi potranno aumentare di molto, poiché è previsto, in controtendenza con gli eventi recenti, un abbassamento dei dazi su svariate merci.(7)

L’accordo liberalizzerà intensamente il commercio di beni:. in un periodo tra i 10 e i 15 anni entrambe le organizzazioni elimineranno reciprocamente le tasse doganali a più del 90% dei prodotti scambiati    

2.QUALI SARANNO I SETTORI MAGGIORMENTE INTERESSATI A QUESTO ACCORDO?

2.1)IL SETTORE AGRICOLO

Il commercio di prodotti agroalimentari rappresenta uno dei punti più critici dell’accordo: i maggiori rappresentanti europei del settore agro-alimentare, a differenza di quelli dei settori industriali, non hanno accolto con favore le possibili diminuzioni delle tariffe doganali, anzi      hanno mostrato contrarietà a questo tipo di accordo. Come citato pocanzi, il MERCOSUR esporta      principalmente prodotti agricoli e di allevamento:  l’aumento delle quote di carne fresca o congelata  spaventa gli agricoltori e allevatori europei.

Attualmente le carni provenienti dal MERCOSUR hanno un accesso preferenziale attraverso un sistema formato da due tipi di “quote”: la quota Hilton e la Hormone Free Quote.

L’Argentina è il Paese con la quota Hilton più alta (29.500 / 67.000 tonnellate disponibili) ed è sottoposta ad un dazio del 20% per vendere in Europa.

Con l’entrata in vigore dell’accordo, in uno scenario ambizioso, si passerebbe dalle attuali 67.000 tonnellate alle circa 111,250 tonnellate (+66%), ma l’eliminazione della tariffa nella quota Hilton comporterebbe un cambiamento notevole: un risparmio di 70 milioni di dollari annuo per la filiera argentina della carne.      

Oltre al commercio di carni bovine, ci sono numerosi altri beni agro-alimentari che potrebbero creare un aumento nel commercio tra i due blocchi regionali come carne suina, pollame, vino, bevande alcoliche, olio d’oliva e frutta fresca.(3)

Al fine di proteggere l’agricoltura europea, in accordo con la Commissione Europea, le nazioni del MERCOSUR saranno sottoposte a misure sanitarie e fitosanitarie in linea con gli standard comunitari  per garantire la protezione del consumatore europeo (nell’aree della food safety, salute animale e delle piante). 

Sempre in quest’ambito non possiamo dimenticare un aspetto fondamentale: l’accordo per la tutela delle Indicazioni geografiche (IG), che mira a proteggere 357 prodotti agroalimentari europei, di cui 57 italiani, garantendo il riconoscimento e la difesa di denominazioni di origine. (Grana Padano Dop, Fontina Dop, Gorgonzola Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop, Prosciutto di Parma Dop ecc.)

2.2)IL SETTORE INDUSTRIALE

Per inquadrare il settore industriale è necessario analizzare i dati del biennio 2022-2023, presenti sul portale Eurostat (4) ; nel quale si può notare come le principali merci esportate dall’UE verso il MERCOSUR sono state: macchinari e apparecchiature meccaniche, prodotti farmaceutici, veicoli a motore e componentistica, prodotti chimici, apparecchiature elettriche ed elettroniche, prodotti plastici e articoli in plastica.

Beni di punta dell’industria italiana ed europea che si vedrebbero ridurre per il 90% in 10 anni il dazio per l’esportazione, aprendo per la nostra industria, ormai in recessione da circa 26 mesi, nuove rotte commerciali in un mercato con circa 300 milioni di nuovi consumatori.

Di conseguenza, il MERCOSUR e l’UE hanno concordato norme di origine preferenziale che facilitano      gli scambi e promuovono      la creazione di un’integrazione regionale, tenendo conto dei modelli di produzione e delle realtà di approvvigionamento in entrambi i blocchi.

Per la prima volta sono stati stabiliti requisiti di origine per ogni settore industriale, sulla base della disponibilità di input regionali e dell’integrazione delle catene del valore.

Inoltre, si sono svolte numerose trattative legate alle barriere tecniche al commercio, che rappresentano delle tariffe non tariffarie, come regolamentazioni e procedure non omogenee presenti solo in alcune Nazioni, che in molti casi sono insormontabili per molte aziende. Anche in questo caso, dopo numerose trattative è stata trovata la soluzione migliore per garantire una circolazione rapida delle merci tra UE e MERCOSUR.  

  • LO SVILUPPO SOSTENIBILE ALL’INTERNO DELL’ACCORDO COMMERCIALE

Uno dei punti più dibattuti dell’accordo commerciale UE-MERCOSUR è legato alla garanzia di uno sviluppo sostenibile, alla tutela ambientale e dei lavoratori. Per questa ragione, è presente un intero capitolo “Trade Sustainable Development”, composto da 18 articoli che stabiliscono i principi, le normative sul lavoro dignitoso e gli aspetti ambientali dello sviluppo sostenibile nel contesto del commercio e degli investimenti.

Ma tutto ciò non è bastato per placare l’opinione pubblica europea, specialmente ben 340 organizzazioni europee e non, le quali hanno chiesto la fine dei negoziati sull’accordo di libero commercio a causa del deterioramento dei diritti umani e la situazione ecologica, soprattutto in Brasile. (6)

L’unico che sembra aver appoggiato la richiesta in modo irremovibile è stato il presidente francese Emmanuel Macron, che discusse la questione con urgenza al Vertice G7 di Biarritz nell’agosto 2019. La posizione di Macron contro l’accordo con il MERCOSUR è stata interpretata come un’abile mossa politica nell’ambito di un precario gioco di equilibri per la Francia, tenendo conto delle tensioni create tra il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) e l’accordo con il MERCOSUR in Francia. (9)

In questo modo, Macron presentò il “buon CETA” contro il “cattivo accordo con il MERCOSUR”, sacrificando quest’ultimo, ma salvando l’accordo con il Canada e cedendo così alle persistenti critiche del settore agricolo francese all’accordo con il blocco sudamericano.(2)

Stando alle stime, l’accordo commerciale genererà un aumento importante nelle emissioni, rispetto alle attuali 25.000 tonnellate di CO2 annue prodotte dalle attuali relazioni commerciali;  circa due terzi delle nuove emissioni saranno prodotte dalle aziende agricole, attraverso l’uso di maggiori fertilizzanti e concimi, mentre circa il 30% sarà prodotto da cambiamenti nell’utilizzo del suolo, compresa la deforestazione.

La problematica principale è legata all’utilizzo di pesticidi, che può essere vista come circolare, visto che le grandi imprese europee esportano gran parte di queste sostanze in America Latina e, successivamente, importiamo il prodotto finito. Il Brasile consuma circa il 20% di tutti i pesticidi commercializzati nel mondo, un consumo, che è molto aumentato negli ultimi anni: è passato dalle 170,000 tonnellate negli anni 2000 alle circa 500,000 tonnellate del 2023, con un aumento vicino al 300% in un ventennio.

CONCLUSIONE:

L’accordo commerciale tra l’Unione Europea e i Paesi del MERCOSUR, come ogni strumento volto a intensificare gli scambi tra blocchi economici, comporta inevitabilmente degli impatti ambientali legati all’aumento di emissioni e consumi. Tuttavia, rappresenta anche un’opportunità concreta per promuovere pratiche più sostenibili nei Paesi latinoamericani coinvolti. Infatti, per poter accedere al mercato europeo, determinati prodotti dovranno rispettare rigorosi standard in materia di sicurezza alimentare, uso di pesticidi, fertilizzanti e tutela ambientale, spingendo così i produttori locali a prestare maggiore attenzione a questi aspetti — in particolare al tema della deforestazione.(10)

Per i consumatori europei, l’accordo potrebbe tradursi in un vantaggio tangibile: una maggiore varietà di prodotti agroalimentari sudamericani. Non si tratterebbe solo di una competizione basata sul prezzo, ma anche sulla qualità e sulla differenziazione, considerati gli alti standard fitosanitari richiesti per accedere al mercato europeo.

In un contesto di stagnazione economica per l’industria europea, l’apertura verso nuovi mercati potrebbe segnare una svolta. Le imprese europee avrebbero accesso a milioni di nuovi consumatori e, al contempo, potrebbero approvvigionarsi di materie prime strategiche presenti in abbondanza nei Paesi del MERCOSUR — come litio, terre rare, niobio, grafite naturale e metallo di silicio — elementi fondamentali per sostenere la transizione ecologica e digitale dell’Europa.

Ma oltre agli aspetti economici, questo accordo ha un valore simbolico e culturale profondo. A partire dalla fine del XIX secolo, milioni di europei — in particolare italiani, spagnoli, portoghesi, tedeschi e polacchi — emigrarono in Argentina e Brasile, creando legami umani e culturali che ancora oggi restano forti. Proprio queste comunità sono tra le più entusiaste sostenitrici dell’intesa, vedendola come un’occasione per rafforzare i legami tra i due continenti.

1. AGRICULTURE AND HORTICULTURE DEVELOPMENT BOARD, What could the EU-MERCOSUR trade deal mean for UK livestock farmers?, AHDB, 12 Luglio 2019, In: https://ahdb.org.uk/news/whatcould-the-eu-MERCOSUR-trade-deal-mean-for-uk-livestock-farmers

2. C. ROSMINO, “Francia, via libera tra le divisioni al trattato commerciale CETA”, Euronews, 23 luglio 2019, https://it.euronews.com/2019/07/23/francia-via-libera-tra-le-divisioni-al-trattato-commerciale-ceta

3. C.MIGUEZ & A. CRIVELLI,  El acuerdo MERCOSUR-UE: los sectores promotores en Brasil y los desafíos actuales para la integración , Revista de Ciencias Sociales, Costa Rica., N°144.

4. EUROSTAT, European Union Statistics, (https://ec.europa.eu/eurostat)

5. ETUC , Joint statement on negotiations for a bi-regional partnership agreement between the European Union and Mercosur, 25 giugno 2019, in https://www.etuc.org/en/publication/jointstatement-negotiations-bi-regional-partnership-agreement-between-european-union

6. EUROPEAN TRADE JUSTICE COALITION, 340+ organisations call on the EU to immediately halt trade negotiations with Brazil, 16 giugno 2019.

7. INTERNATIONAL MONETARY FUND , World Economic Outlook Databases, 2024.

8. L. GHIOTTO & J. ECHAIDE, Analysis of the agreement between the European Union and the MERCOSUR , p.19, edito da PowerShift e.V., Buenos Aires., pubblicato da The Greens/EFA, Dicembre 2019. 

9. RAINEWS, “Biarritz, Brexit e Amazzonia sul tavolo del G7”, 24 agosto 2019, in http://www.rainews.it/archivio-rainews/articoli/G7-Biarritz-Francia-23f505e7-e3f4-4414-8fdd-095f01bbc561.html

10. UNIVERSITY OF MANCHESTER, Final Overview Trade SIA EU-MERCOSUR, Marzo 2009, In: https://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2009/april/tradoc_142921.pdf.

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