Introduzione
“[…] Davanti alla complessità del mondo contemporaneo, la differenza tra pubblico e privato viene sempre meno: la sfida non è trovare risposte semplici, ma fare uno sforzo collettivo in cui anche l’impresa privata guarda agli interessi della collettività[…]”.[1] Queste sono le parole pronunciate da Giampiero Massolo – ex presidente di Fincantieri e attuale presidente di Mundys – in occasione di un’intervista rilasciata alla LUISS Business School nel 2021. Parole che risuonano a distanza di quasi 5 anni e che risultano incastrarsi perfettamente nello scenario geoeconomico e geopolitico del 2025. In un’epoca in cui urge il superamento delle rigide dicotomie tra Stato e impresa e in cui la sicurezza si gioca sempre più spesso su piani interconnessi, le aziende assumono ruoli sistemici, contribuendo non solo alla crescita industriale, ma anche alla stabilità delle relazioni internazionali.
Fincantieri rappresenta certamente uno degli esempi più evidenti di queste sinergie. Leader globale nella cantieristica navale, operante in oltre 100 paesi[2] e con un portafoglio ordini che ha superato i 15 miliardi di euro nel 2024,[3] l’azienda non risulta essere un mero motore economico, ma anche un vero attore strategico al centro delle dinamiche della sicurezza marittima. La crescente attenzione alla sicurezza dei mari – intesa come protezione delle rotte commerciali, dei cavi sottomarini e delle piattaforme energetiche – ha reso il settore navale un ambito ibrido in cui la competitività economica si intreccia con l’interesse collettivo. La partecipazione all’European Patrol Corvette, la collaborazione con la U.S. Navy e le recenti commesse da Qatar e Indonesia sono solamente alcuni degli innumerevoli esempi che permettono di collocare l’azienda lungo una frontiera fluida tra mercato e difesa, tra innovazione e diplomazia industriale.
Alla luce di queste dinamiche risulta necessario interrogarsi su come Fincantieri contribuisca concretamente alla costruzione della sicurezza marittima internazionale e in che modo riesca a conciliare la propria natura di impresa industriale con le esigenze strategiche nazionali e globali. La seguente analisi ricerca la risposta in tre direttrici principali. In primo luogo, ricollegando lo sviluppo economico e tecnologico dell’azienda alla crescente domanda di sicurezza, dimostrando come la produzione navale rappresenti oggi un vero motore dell’industria. Successivamente, evidenziando le collaborazioni e l’export militare, ma soprattutto la capacità dell’azienda di generare influenza attraverso la cantieristica. Infine, analizzando la relazione tra Fincantieri e le istituzioni pubbliche italiane (ed europee), ed esplorando l’equilibrio – talvolta complesso – tra governance statale e logiche di mercato. Muovendo da queste traiettorie di indagine si potrà comprendere la trasversalità del ruolo che viene attribuito al colosso triestino nelle recenti dinamiche globali.
Il Cantiere della Sicurezza: come Fincantieri trasforma l’Industria Navale in Potere Strategico
Il recente contesto geopolitico ha reso la sicurezza marittima una priorità per molte nazioni, determinando un notevole incremento nella domanda di mezzi navali dedicati alla protezione di infrastrutture critiche.[4] Alla luce di questi sviluppi, Fincantieri ha consolidato una robusta espansione economica, chiudendo il 2024 con un ritorno all’utile di 27 milioni euro e un registro ordini che ammonta a più del doppio del valore rispetto al 2023.[5] Se il conflitto Russia-Ucraina ha riaperto i dialoghi sulle possibilità di riarmo dei paesi, destinando oltre il 3% del PIL in spese per la difesa come nei casi di Polonia (4.12%); Lettonia (3.15%) e Grecia (3.08%),[6] Fincantieri si colloca facilmente sul podio degli armatori occidentali. Programmi strategici come i Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PAA) della Marina Italiana,[7] le fregate europee FREMM[8] e la futura European Patrol Corvette (EPC)[9] rappresentano commesse di alto valore tecnologico e finanziario, confermando il ruolo centrale della società triestina nel coniugare obiettivi di sicurezza e sviluppo economico. L’elevato contributo ingegneristico richiesto dalle nuove unità navali multiruolo – PAA e FREMM – ha richiesto investimenti significativi, ma soprattutto la necessità di conciliare un forte indotto con il desiderio di valorizzare la filiera nazionale.
Parallelamente, Fincantieri ha messo in atto strategie per rafforzare e coinvolgere le filiere industriali italiane, provocando un effetto a cascata dei finanziamenti per la difesa che si riverseranno sulle imprese locali della nostra penisola. L’azienda; infatti, collabora con una rete di migliaia di imprese fornitrici e, attraverso iniziative come l’accordo “Filiere d’Impatto” siglato nel 2024 con SIMEST (Società del Gruppo CDP), mira a potenziarne le competenze tecnologiche e la competitività.[10] Tale intesa punta ad accrescere la capacità innovativa dei fornitori di Fincantieri, abilitando nuovi investimenti in formazione, digitalizzazione e sostenibilità, così da rafforzare la solidità e la tracciabilità della filiera produttiva anche sui mercati esteri. Fincantieri funge, dunque, da “volano industriale”, poiché i programmi navali militari non solo assicurano lavoro altamente specializzato nei propri cantieri, ma irradiano benefici economici in tutta la catena di subfornitura, coinvolgendo PMI italiane in progetti d’avanguardia e trasferendo know-how.[11] Il tentativo della società di integrare il tessuto industriale nazionale nell’economia della difesa marittima testimonia l’importanza della sicurezza marittima, trasformando ogni nave varata non solo in un asset strategico per la marina, ma nel frutto di un ecosistema industriale avanzato che genera occupazione qualificata e innovazione sul territorio.
Fincantieri e le Flotte della Diplomazia: Navi come Strumenti di Potere
L’azione di Fincantieri oltrepassa i confini nazionali, facendone un vero e proprio strumento di soft power e influenza geopolitica per l’Italia e per l’Europa. Le grandi capacità navali e strategiche della società hanno suscitato l’attrattiva di paesi esteri che hanno avanzato richieste per potenziare le proprie marine militari. Negli ultimi anni, Fincantieri ha supportato i progetti di diverse potenze alleate, consegnando quattro moderne corvette multiruolo Al Zubarah alla Marina del Qatar, diventando protagonista di un programma chiave per la sicurezza del Golfo conclusosi nel 2023.[12] Tuttavia, il contributo della società nella regione non si ferma qui, poiché il recente Memorandum d’Intesa firmato nel 2024 con Barzan Holdings mira allo sviluppo congiunto del radar Omega 360: un innovativo sistema anti-drone a 360 gradi destinato a proteggere lo spazio aereo di Doha.[13] In aggiunta, la firma di un importante contratto per fornire due unità PPA all’Indonesia – a seguito di una collaborazione tra i due governi – risulterebbe non solo in un incasso da 1.18 miliardi euro, ma soprattutto in una proiezione strategica di Roma nell’Indo-Pacifico.[14] Spostandosi, invece, sul fronte occidentale, la controllata americana del gruppo costruirà per la U.S. Navy le nuove fregate della classe Constellation, derivate dal progetto FREMM italo-francese e selezionate dal Pentagono per la loro avanzata tecnologia.[15] Di fronte a queste numerose commesse internazionali, se il colosso di Trieste risulta essere un “volano” per l’economia italiana, in termini di politica estera potrebbe essere paragonato a un vero e proprio “ambasciatore industriale”. Infatti, attraverso la fornitura di mezzi navali sofisticati, l’Italia offre garanzie di sicurezza a paesi chiave, instaurando partnership di lungo termine e proiettando la propria influenza in aree critiche. Coprendo ampliamente l’area che si estende dall’Adriatico al Pacifico passando per il Medio Oriente, Fincantieri agisce come un moltiplicatore di potenza per la politica estera italiana, permettendo di combinare la diplomazia tradizionale con legami industriali e militari che aumentano esponenzialmente il peso e la rilevanza del Paese agli occhi delle potenze globali.
Contemporaneamente, una vera e propria diplomazia industriale europea è messa in risalto dalle numerose collaborazioni alle quali la società prende parte. Ne è esempio il programma European Patrol Corvette (EPC), progetto congiunto nel quadro della PESCO e che coinvolge Italia, Francia, Spagna e Grecia per sviluppare la nuova classe di corvette europee. In qualità di capofila industriale italiano, Fincantieri lavora al fianco di cantieri esteri (come Naval Group e Navantia) per progettare navi modulari di ultima generazione, contribuendo a una maggiore interoperabilità tra le marine continentali.[16] Questa cooperazione, sostenuta da fondi UE (EDF), non solo rafforza la base tecnologica comune – poiché permette di co-sviluppare nuove tecnologie – ma consolida l’idea di un’Europa più unita in merito alle questioni di difesa integrata. Operazioni di questo tipo rappresentano una forma di diplomazia tecnologica, che attraverso joint-venture, trasferimenti di know-how e centri di eccellenza condivisi, permettono di allineare e consolidare gli obiettivi di politica estera italiana ed europea.
Esattamente come qualsiasi leader di settore con una proiezione internazionale, anche Fincantieri va incontro a rischi geopolitici ed etici. Di fatto, spesso si tende a dimenticare che l’export di armamenti è un’attività tanto redditizia quanto delicata, poiché soggetta a mutevoli contesti politici e a valutazioni morali. Ad esempio, la vendita all’Egitto di due fregate FREMM inizialmente destinate alla Marina Italiana – parte di un pacchetto di forniture militari più ampio – ha suscitato forti polemiche in Italia nel 2020 a seguito delle gravi violazioni di diritti umani al Cairo e il caso irrisolto di Giulio Regeni.[17] Tale vicenda ha evidenziato la tensione etica tra interesse industriale e valori democratici: se da un lato commesse di questo tipo rafforzano la presenza di Fincantieri su mercati emergenti e consolidano alleanze geopolitiche, dall’altro espongono l’Italia a critiche per il sostegno militare a regimi controversi. Analogamente, l’impegno della società italiana nell’Indo-Pacifico deve fare i conti con gli equilibri di potenza regionali e con le sensibilità di altri attori globali (come nel caso della Cina), richiedendo una calibrata valutazione dei possibili contraccolpi geopolitici. Fincantieri opera, dunque, su un crinale sottile, dove la proiezione internazionale amplifica il suo volume d’affari, ma richiede una gestione attenta dei rischi, affinché l’uso dell’export militare come leva diplomatica non comprometta principi etici, ma soprattutto di sicurezza a lungo termine.
Rotte Strategiche: Fincantieri tra Autonomia Industriale e Sicurezza Collettiva
La natura stessa di Fincantieri la colloca all’intersezione tra le logiche di mercato di una multinazionale e le finalità strategiche di uno strumento sovrano. Pur essendo quotata in Borsa, l’azienda rimane saldamente sotto controllo pubblico: Cassa Depositi e Prestiti, braccio finanziario dello Stato italiano, ne detiene circa il 71% del capitale tramite CDP Equity.[18] Questo assetto proprietario fa di Fincantieri un’entità di interesse nazionale, percepita come un bene strategico al pari delle infrastrutture critiche. Il governo italiano, proprio tramite CDP, esercita una regia di lungo termine sull’azienda, indirizzandone le scelte in funzione della tutela dell’autonomia industriale del Paese nel campo navale-militare. Ciò garantisce, ad esempio, che la progettazione e costruzione di unità da guerra – dalle portaelicotteri alle fregate – restino una competenza sovrana, scongiurando dipendenze esterne per la sicurezza nazionale. Inoltre, il controllo pubblico implica un sostegno finanziario e politico nei momenti cruciali: recentemente, CDP ha appoggiato aumenti di capitale e operazioni straordinarie per rafforzare Fincantieri, consapevole che mantenerne la solidità significa preservare migliaia di posti di lavoro qualificati e un know-how unico nel suo genere.[19] D’altro canto, l’azienda deve operare con criteri di efficienza economica, competendo su mercati globali nei settori delle crociere, della difesa e delle infrastrutture offshore. Ne emerge una fisiologica tensione tra le esigenze di bilancio e crescita e le missioni di interesse collettivo che lo Stato le affida. Ad esempio, alcune decisioni industriali possono rispondere più a obiettivi strategici nazionali che a logiche di breve termine di mercato: investir in settori emergenti poco redditizi oggi ma cruciali domani, oppure privilegiare fornitori domestici per ragioni di sovranità tecnologica, anche se più costosi.
Muovendo da queste premesse, Fincantieri ha progressivamente allargato il proprio raggio di azione oltre la costruzione di navi, abbracciando nuove sfide nel campo della sicurezza nazionale e collettiva in sinergia con altri attori strategici. Emblematica è la collaborazione avviata nel 2024 con Sparkle – principale operatore italiano di cavi sottomarini – per la sorveglianza e la protezione dei cavi telematici subacquei, arterie invisibili che trasportano la quasi totalità del traffico internet mondiale.[20] Sono proprio queste due aziende, eccellenze nei rispettivi settori, che uniranno le loro competenze per sviluppare soluzioni innovative: da una parte Fincantieri con il proprio know-how nel dominio “underwater” (maturato in anni di progettazione di mezzi subacquei) e dall’altra Sparkle con più di 600.000 km di cavi che connettono Europa, Africa, Asia e Americhe.[21] Questa alleanza pubblico-privata – sostenuta anche dalla Marina Militare italiana e dal Polo Nazionale Subacqueo[22] – è dimostrazione di come la sicurezza collettiva sia frutto di sinergie multisettoriali. In occasione di questa collaborazione, Pierroberto Folgerio (amministratore delegato di Fincantieri) ha sottolineato la possibilità di “concretizzare lo sviluppo della subacquea civile accanto a quella militare, proiettando il ruolo di Fincantieri e dell’Italia come leader industriale su scala nazionale”.
Concludendo, ciò che emerge dall’analisi è sicuramente che la traiettoria di Fincantieri conferma come un attore industriale possa coesistere sia come produttore di valore economico che come costruttore di sicurezza internazionale. Attraverso la progettazione e l’esportazione di capacità navali avanzate, l’azienda contribuisce non solo alla difesa nazionale, ma anche alla proiezione geopolitica dell’Italia e dell’Europa. Le sue scelte strategiche riflettono un equilibrio complesso tra logiche di mercato, interessi statali e responsabilità globali. In un mondo in cui il mare torna ad essere uno spazio conteso e vulnerabile, il colosso di Trieste si colloca come punto di convergenza tra economia e potere marittimo, tra diplomazia industriale e sovranità tecnologica, La sua azione dimostra, dunque, che la sicurezza – oggi più che mai – si costruisce anche nei cantieri.
[1] Luiss Business School, “Leader 4 Talent, Giampiero Massolo: «Mai perdere di vista la foresta»,” Luiss Business School, https://businessschool.luiss.it/insights-ita/l4t-massolo/.
[2] Fincantieri S.p.A. “Presenza nel mondo.” Fincantieri. https://www.fincantieri.com/it/gruppo/presenza-mondo/.
[3] Fincantieri S.p.A. “Approvati Bilancio Consolidato e progetto di Bilancio di esercizio 2024.” Comunicato stampa, 24 marzo 2025. https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2025/approvati-bilancio-consolidato-e-progetto-di-bilancio-di-esercizio-2024/.
[4] Chiara Rossi, “Come Fincantieri ha virato verso l’utile nel 2024,” Start Magazine, 25 marzo 2025, https://www.startmag.it/economia/ecco-come-fincantieri-ha-virato-verso-utile-nel-2024/.
[5] ANSA, “Fincantieri torna in utile, nel 2024 a 27 milioni,” ANSA.it, 24 marzo 2025, https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2025/03/24/fincantieri-torna-in-utile-nel-2024-a-27-milioni_88d13168-1ffb-4951-b76f-f996d79d21ea.html.
[6] Frida Bonatti, “Quanto spendono i Paesi dell’Europa per la difesa senza un esercito comune? I dati della NATO,” Geopop, 17 marzo 2025, https://www.geopop.it/quanto-spendono-i-paesi-delleuropa-per-la-difesa-senza-un-esercito-comune-i-dati-della-nato/.
[7] Fincantieri S.p.A., “Pattugliatori Polivalenti d’Altura – Classe Paolo Thaon di Revel,” Fincantieri, https://www.fincantieri.com/it/prodotti-servizi/navi-militari/pattugliatori-polivalenti-daltura/paolo-thaon-di-revel-class/.
[8] Fincantieri S.p.A., “Orizzonte Sistemi Navali firma contratto da 1,5 miliardi per due ‘FREMM EVO’ per la Marina Militare,” comunicato stampa, 31 luglio 2024, https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2024/orizzonte-sistemi-navali-firma-contratto-da-1-5-miliardi-per-due-fremm-evo-per-la-marina-militare/.
[9] Fincantieri S.p.A., “La Commissione Europea ha selezionato l’offerta relativa al progetto European Patrol Corvette,” comunicato stampa, 7 giugno 2024, https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2024/la-commissione-europea-ha-selezionato-lofferta-relativa-al-progetto-european-patrol-corvette/.
[10] Fincantieri S.p.A., “SIMEST e FINCANTIERI sottoscrivono accordo per la crescita delle aziende di filiera,” comunicato stampa, 27 novembre 2024, https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2024/simest-e-fincantieri-sottoscrivono-accordo-per-la-crescita-delle-aziende-di-filiera/.
[11] Industria Italiana, “Fincantieri, la sfida globale passa per tecnologia e sostenibilità,” Industria Italiana, 24 novembre 2021, https://www.industriaitaliana.it/fincantieri-la-sfida-globale-passa-per-tecnologia-e-sostenibilita/.
[12] Fincantieri S.p.A., “Fincantieri: consegnata la quarta corvetta ‘Semaisma’ per il Qatar,” comunicato stampa, 16 maggio 2023, https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2023/fincantieri-consegnata-la-quarta-corvetta-semaisma-per-il-qatar/.
[13] Fincantieri S.p.A., “Il Gruppo Fincantieri sigla MoU con Barzan Holdings per il sistema radar anti-drone in Qatar,” comunicato stampa, 22 ottobre 2024, https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2024/il-gruppo-fincantieri-sigla-mou-con-barzan-holdings-per-il-sistema-radar-anti-drone-in-qatar/.
[14] Fincantieri S.p.A., “Fincantieri: contract signed for the supply of two PPAs to Indonesia,” comunicato stampa, 28 marzo 2024, https://www.fincantieri.com/en/media/press-releases/2024/fincantieri-contract-signed-for-the-supply-of-two-ppas-to-indonesia/.
[15] Il Sole 24 Ore, “Fincantieri, due fregate per UsNavy da 1 miliardo,” Il Sole 24 Ore, 25 maggio 2024, https://www.ilsole24ore.com/art/fincantieri-due-fregate-usnavy-1-miliardo-AGElSkF.
[16] Chiara Rossi, “Fincantieri, Naval Group e Navantia, come salpa il progetto della corvetta europea del futuro,” Start Magazine, 5 novembre 2024, https://www.startmag.it/spazio-e-difesa/fincantieri-naval-group-e-navantia-come-salpa-il-progetto-della-corvetta-europea-del-futuro/.
[17] Annalisa Girardi, “La vendita delle navi militari all’Egitto è uno schiaffo alla famiglia Regeni. E riguarda tutti noi,” Fanpage.it, 9 giugno 2020, https://www.fanpage.it/politica/la-vendita-delle-navi-militari-allegitto-e-uno-schiaffo-alla-famiglia-regeni-e-riguarda-tutti-noi/.
[18] Chiara Rossi, “Fincantieri sarà costretta ad aumentare il capitale?”, Start Magazine, 25 novembre 2021, https://www.startmag.it/economia/fincantieri-capitale/.
[19] Ibidem
[20] ANSA, “Accordo Fincantieri-Sparkle per proteggere cavi sottomarini,” ANSA.it, 17 dicembre 2024, https://www.ansa.it/canale_tecnologia/notizie/tlc/2024/12/17/accordo-fincantieri-sparkle-per-proteggere-cavi-sottomarini_db1f121d-2a40-4a0a-981b-8abf8a6ca70b.html.
[21] Fincantieri S.p.A., “Fincantieri e Sparkle firmano un Memorandum d’Intesa per la protezione e sorveglianza dei cavi sottomarini,” comunicato stampa, 17 dicembre 2024, https://www.fincantieri.com/it/media/comunicati-stampa-e-news/2024/fincantieri-e-sparkle-firmano-un-memorandum-d-intesa-per-la-protezione-e-sorveglianza-dei-cavi-sottomarini/.
[22] Ibidem.

Neolaureato in Scienze Politiche (110/110) alla LUISS Guido Carli, dove frequenta la magistrale in Relazioni Internazionali. Ha maturato esperienze formative a Miami, Parigi e Madrid, lavorando presso OCSE e attualmente nell’ufficio Institutional Affairs di Mundys. Parla fluentemente quattro lingue ed è orientato all’analisi politica, alla gestione progettuale e alle attività interculturali.