A seguito dell’ultima stagione elettorale, l’autunno del 2024, in cui è la presidente europeista Maia Sandu è stata riconfermata e si è registrato l’esito positivo del referendum sull’adesione all’UE, seppur con un margine esiguo[1][2], i Moldovi, nel nuovo recente confronto elettorale per l’assegnazione dei seggi parlamentari, hanno rinnovato il proprio impegno ed attaccamento al progetto europeo, consentendo al Partito Azione e solidarietà di acquisire la maggioranza in parlamento.[3]

Questo appuntamento elettorale è stato fondamentale e decisivo per il futuro del Paese e la sua traiettoria geopolitica. A differenza delle presidenziali, che hanno un ruolo simbolico e poteri limitati, l’esito delle parlamentari ha determinato la composizione del governo e, di conseguenza, l’indirizzo politico della nazione.  

Le elezioni si sono svolte in un clima di profonda polarizzazione e tensioni economiche e sociali, amplificate dalla guerra in Ucraina e da una pesante crisi energetica, con Gazprom che ha interrotto le forniture di gas alla regione separatista della Transnistria a gennaio 2025, a causa dell’impossibilità di utilizzare i gasdotti presenti sul territorio ucraino.[4] Questo contesto ha esposto la vulnerabilità del sistema energetico moldavo e ha acuito le disparità territoriali, fornendo terreno fertile per la propaganda, la polarizzazione e le campagne di disinformazione.  

Premessa: i fragili risultati delle elezioni del [5]

Le elezioni presidenziali e il referendum costituzionale del 2024 in Moldova hanno rappresentato un punto di svolta cruciale per il futuro geopolitico del paese. Il cosiddetto “voto gemello” ha visto i cittadini esprimersi contemporaneamente sull’elezione del presidente e sull’adesione all’Unione Europea.4 In questa occasione, una minima percentuale di voti ha decretato la vittoria della proposta europeista5, in gran parte sostenuta dai cittadini residenti nelle aree urbane e all’estero  – tra il 55 e il 60% residenti in UE.[6] Il voto estero è stato determinante anche per l’elezione della presidente europeista Maia Sandu, che al ballottaggio ha superato il proprio avversario, il filorusso Alexandr Stoianoglo, di poco più del 5%.[7] 

Queste elezioni hanno messo in luce una società fortemente frammentata, in cui la maggior parte dei residenti in territorio moldovo, in particolare nelle aree rurali e soprattutto nella regione separatista della Transnistria, ha votato a favore del candidato supportato dalla coalizione socialista e comunista filorussa, mentre solo nelle città e al di fuori del territorio nazionale i Moldovi hanno espresso il favore alla Sandu e al progetto Europeista. 

In entrambe le votazioni le autorità moldove ed Europee hanno denunciato una forte interferenza russa, composta da falsi allarmi bomba nelle sedi elettorali ed attacchi cibernetici, oltre alla compravendita di voti, la diffusione di informazioni false e il fortissimo sostegno ai candidati vicini a Mosca.[8] 

Con un consenso minimo per il successo alle elezioni, l’attuale presidente Sandu e il suo partito, Partito Azione e Solidarietà (PAS), si sono presentati alle urne da soli per una sfida fondamentale e decisiva per determinare la posizione della Moldova all’interno dello scacchiere geopolitico contemporaneo, non privo di crisi e complessità.  

Le elezioni parlamentari del 2025 

Il quadro delle elezioni del 28 settembre presenta due principali schieramenti: il PAS, che rappresenta la progettualità politica strettamente connessa all’Unione Europea, e il Blocco Elettorale Patriottico (BEP), guidato da Igor Dodon, ex presidente, e composto per la maggiore da socialisti e comunisti. Un elemento ambivalente è rappresentato dal Blocco “Alternativa”, un partito che si definisce centrista ed europeista, ma che al contempo ha al suo interno numerosi membri legati a Igor Dodon, come l’ex avversario della Sandu alle elezioni presidenziali, Alexandr Stoianoglo, e Ion Ceban, ex membro dei socialisti.[9]    

Rispetto alle elezioni del 2021, in cui il PAS ha guadagnato circa il 60% dei seggi, nelle ultime elezioni le carte in tavola risultano completamente redistribuite: recenti sondaggi di IData mostravano come il partito della Sandu avrebbe ottenuto il 33,8%, il BEP il 30,1%, il Blocco Alternativa il 10,9% e il Partito Nostro il 9,3%. Gli altri partiti sarebbero rimasti al di sotto della soglia elettorale.[10]

In questo caso, una vittoria univoca del fronte europeista sembrava molto poco probabile; secondo i sondaggi nessuno dei singoli blocchi avrebbe ottenuto la maggioranza assoluta per governare il paese. Lo scenario più plausibile consisteva in un governo di coalizione, in cui il PAS doveva stringere un accordo con almeno uno dei suoi avversari, contesto in cui la Moldova si sarebbe trovata in una situazione ambigua tra il processo di integrazione europea e un nuovo avvicinamento al Cremlino. Per sostenere la candidatura del proprio partito e del progetto europeo, la presidente ha invitato a Chișinău numerosi leader europei, come Macron, per sostenere il processo d’integrazione moldovo. 

L’unico elemento che poteva far ben sperare il PAS era la componente della diaspora moldova, dato che nelle intenzioni di voto nazionali non erano presenti quote registrate all’estero, per cui i voti di cittadini residenti al di fuori del territorio nazionale potevano nuovamente rappresentare l’ago della bilancia. Di fatto, all’estero sono stati aperti più di 300 seggi all’estero tra cui la stragrande maggioranza in Europa e solo due in Russia, con uno addizionale in Bielorussia.11 

Così come nel 2024, numerosi sono stati i tentativi russi di influenzare queste elezioni, addirittura la BBC e Reuters, attraverso delle proprie inchieste, hanno scoperto da un lato una rete russa che prometteva di pagare chiunque pubblicasse contenuti online a favore dei politici filorussi[11]; dall’altro che numerosi uomini sono stati mandati in Serbia per essere addestrati a combattere con la polizia per creare disordine e che la Russia ha corrotto numerosi preti ortodossi per influenzare il voto dei Moldovi in favore di Mosca anziché dell’ “Europa gay.”[12]

La vittoria del PAS e le prospettive future

Al termine dello scrutinio, con un’affluenza di circa il 52% degli aventi diritto, il PAS ottiene da solo la maggioranza dei seggi in parlamento con l’attribuzione di 50,2% dei voti.[13] I  Moldovi hanno scelto l’UE, nonostante le numerose interferenze russe che si sono registrate anche in questa elezione: sebbene siano stati investiti milioni di dollari per influenzare l’andamento del voto, alla fine il PAS ha prevalso nettamente, mentre il BEP si è arrestato a poco meno del 25%.

La presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, ha celebrato questo risultato dal suo account X: “Moldova, hai reso chiara la tua scelta: Europa, Democrazia,

Libertà. La nostra porta è aperta e saremo con voi in ogni passo.” 

La conferma del progetto europeista risulta in un sospiro di sollievo da parte della Comunità Europea, che finora ha investito quasi 2 miliardi di euro in Moldova per la creazione di infrastrutture e il sostegno dell’economia. Dall’inizio della guerra in Ucraina, la Moldova, assieme al paese invaso, è diventato paese candidato alla membership nell’UE, e si prevede per il piccolo paese un percorso particolarmente rapido per diventare un membro effettivo dell’Unione, tanto che la presidente Sandu mira all’ingresso entro il 2030.15

Sebbene la Moldova abbia rinnovato e rafforzato il suo intento di integrarsi sempre di più nel panorama europeo, vi sono ancora degli elementi che ostacolano il cammino. Basti pensare che solo poco più della metà dei votanti, il 52% degli aventi diritto, ha votato a favore del PAS. D’altronde le spaccature presenti nel paese e la forte interferenza russa non si dissolvono improvvisamente. Un elemento che lascia perplessi, che viene contestato dal Cremlino, è il numero di seggi elettorali aperti in Russia, solo due, in cui circa il 25% dei cittadini moldovi residenti all’estero trova la propria dimora, indicativamente più di 250 mila persone. 

Senza dubbio la Moldova si è trovata e si trova tuttora ad affrontare una minaccia cibernetica significativa, con numerosi attacchi informatici e campagne di disinformazione volte a influenzare l’opinione pubblica e rendere i cittadini diffidenti nei confronti delle istituzioni; ciononostante, per un paese candidato all’UE, quest’ultimo dato risulta leggermente incoerente con i principi di partecipazione e legittimazione democratica. 

La crisi economica ed energetica è un ulteriore fattore che pone ancora più in bilico i fragili equilibri del paese e che, per un certo punto di vista, ha portato parte dei cittadini moldavi a tendere più verso il potente vicino russo rispetto ad una poco incisiva Unione Europea.

Sebbene ci siano ancora dei fattori critici all’interno del paese, e una guerra in Ucraina che mette pressione sull’Europa intera, i Moldovi hanno mandato un segnale chiaro: tra Russia ed Unione Europea è quest’ultima ad essere la favorita. Con queste elezioni parlamentari, Chișinău consolida il consenso nei confronti del progetto europeo e si allontana dalla Russia, considerata più una minaccia che un alleato. Per affrontare un conflitto che affligge il suolo europeo da più di tre anni, l’UE ha, ora, un partner più forte.


[1] Il referendum è passato con il 50,35% dei consensi, con circa diecimila voti di scarto tra il sì e il no (749.719 a

[2] .155) e con il minimo indispensabile di votanti per superare il quorum (50,72% degli aventi diritto) –

Risultati del referendum del 20/10/2024; Commissione Elettorale Centrale (Moldava); https://a.cec.md/ro/rezultatele-referendumului-republican-constitutional-17041.html

[3] S.Rainsford, P.Kirby; Moldova’s pro-EU party wins vote mired in claims of Russian interference; BBC; 2025; https://www.bbc.com/news/articles/cx2rdlj8ejgo

[4] G.M.Moisé; Crisi del gas, la Moldova ne esce indebolita; Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa

(OBCT); 2025; https://www.balcanicaucaso.org/aree/Moldavia/Crisi-del-gas-la-Moldova-ne-esce-indebolita-236202 4 G.Fioravanti; Moldavia: il “voto gemello” come bivio tra Unione Europea e Russia; il Caffé Geopolitico;

[5] ; https://ilcaffegeopolitico.net/992415/moldavia-il-voto-gemello-come-bivio-tra-unione-europea-e-russia 5 vedi nota 1

[6] Emigrant Moldova and the Changing Concept of Migration; Eurasian Research Institute; 2022; https://www.eurasian-research.org/publication/emigrant-moldova-and-the-changing-concept-of-migration/

[7] M.Iordache Moldova, Maia Sandu di nuovo presidente; OBCT; 2024;

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Moldavia/Moldova-Maia-Sandu-di-nuovo-presidente-234208

[8] F.Bortoletto; La galassia delle operazioni di interferenza straniera nel mirino di Bruxelles; EuNews; 2025; https://www.eunews.it/2025/03/19/rapporto-seae-operazioni-fimi-kallas/

[9] G.M.Moisé; Moldova, elezioni incerte; OBCT; 2025; 

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Moldavia/Moldova-elezioni-incerte-240093

[10] Două blocuri și două partide ar putea accede în viitorul parlament, sondaj iData; IPN; 2025; https://ipn.md/doua-blocuri-si-doua-partide-ar-putea-accede-in-viitorul-parlament-sondaj-idata/ 11 Moldova, elezioni incerte; op.cit.

[11] Moldova’s pro-EU party wins vote mired in claims of Russian interference; op.cit.

[12] C.Lowe, P.Nikolskaya, A.Zverev;Holy war: How Russia recruited Orthodox priests to sway Moldova’s voters; Reuters; 2025; https://www.reuters.com/investigations/holy-war-how-russia-recruited-orthodox-priests-sway-moldovas-voters2025-09-26/

[13] Elezioni Parlamentari 2025; Commissione Elettorale Centrale (Moldova); 2025; https://pv.cec.md/preliminare 15P.Sauer; Moldova’s president Maia Sandu hails voters’ refusal to be ‘bought’ by Moscow; The Guardian; 2025; https://www.theguardian.com/world/2025/sep/29/moldova-election-result-boosts-move-towards-eu-away-frommoscow

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