La guerra in Ucraina, il conflitto in Palestina e le tensioni nel Medio Oriente, con gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso e le minacce iraniane di chiudere lo stretto di Hormuz, sono cause di numerose criticità sul piano internazionale, tra cui un elemento particolarmente ostico per l’UE e, soprattutto, per l’Italia: la crisi energetica.
Nonostante l’attivazione del piano strategico RepowerEU, messo in atto per accelerare la transizione energetica e per ridurre la dipendenza dalla Russia,[1] nel 2024 circa l’11% del gas importato dall’Unione proviene da Mosca.[2] Quasi 22 miliardi di euro hanno rifocillato le casse della Federazione, numero particolarmente preoccupante se pensiamo che gli stati europei hanno sovvenzionato la difesa dell’Ucraina con poco meno di 19 miliardi.[3]
Inoltre l’Europa ha mantenuto un alto livello di dipendenza dalle importazioni di energia, tasso che ha sfiorato il 60% nel 2023[4]; questo fattore rende l’Unione fortemente vulnerabile ai fenomeni geopolitici degli ultimi anni. Le guerre e tensioni in Ucraina e Medio Oriente hanno incrementato enormemente i prezzi delle materie prime per la produzione di energia.[5]
La situazione per l’Italia è ancora più complessa, dato che è il paese europeo con il maggior grado di dipendenza energetica, il suo fabbisogno è coperto quasi per i ¾ dalle importazioni nette.[6] Sebbene vi sia un leggero miglioramento rispetto al 2019 (77,5 %), il nostro paese è molto lontano da paesi come la Francia, che ha il minor grado di dipendenza, 44,8%, grazie all’energia nucleare.
Naturalmente il progetto del RepowerEU è quello di investire e rafforzare il settore delle rinnovabili, che nel 2023 ha soddisfatto circa ¼ della domanda di energia regionale[7], ma anche quello di ridurre drasticamente sia le emissioni di CO2 che la dipendenza energetica dell’Europa dai combustibili fossili, nel rispetto dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
La domanda di energia a livello globale è cresciuta del 2,2% nel 2024, un tasso decisamente superiore rispetto alla media 2013-2023 (1,3%). Se si prende in considerazione la grande diffusione dell’uso dell’IA, dei data center e dei mezzi di trasporto elettrici, oltre che la crescente richiesta delle imprese, si può prevedere come la richiesta sia destinata a salire ancora di più nel tempo.[8]
L’energia nucleare rappresenta un candidato papabile per sostenere la transizione energetica: le notevoli quantità di energia prodotte, accompagnate da una significativa riduzione delle emissioni di anidride carbonica, rendono il nucleare un elemento complementare alle fonti rinnovabili. Ad oggi, sul territorio dell’Unione sono presenti indicativamente cento reattori in 12 Paesi, che producono circa un quarto dell’energia prodotta dall’UE.[9]
L’UE e le diverse correnti
L’Unione Europea sostiene apertamente il nucleare attraverso ingenti finanziamenti; la Commissione, nel suo Programma Illustrativo per il Nucleare (PINC)[10], ha dichiarato che entro il 2050 saranno necessari più di 240 miliardi di euro per il sostegno all’industria atomica, “sia per l’estensione del ciclo di vita dei reattori esistenti che per la costruzione di nuovi reattori su larga scala.” Il piano della Commissione è di investire nel nucleare di 4a generazione, che comprende: Piccoli Reattori Modulari (SMR), Reattori Modulari Avanzati (AMR), microreattori e, nel lungo periodo, la fusione nucleare, la migliore energia verde possibile.[11] Ad ogni modo, la tutela dei cittadini risulta una priorità assoluta, il PINC prevede di “garantire degli standard di sicurezza, protezione e salvaguardia più elevati, nonché una gestione sicura e responsabile dei rifiuti radioattivi.”[12] Piattaforme come l’Alleanza Europea per il Nucleare permettono ai paesi membri di collaborare in maniera affidabile con partner internazionali, ciò permette uno scambio più rapido ed efficiente di tecniche ed esperienze che possono contribuire allo sviluppo di start up innovative e accelerare di molto la realizzazione dei progetti nucleari di ultima generazione.
Nonostante il grande contributo che il nucleare offre all’economia energetica europea, vi sono degli attori che hanno gradualmente ripudiato questa fonte di energia, come la Germania, che nel 2023 ha chiuso gli ultimi suoi reattori[13], e la Spagna, che si è impegnata formalmente a chiudere completamente la propria flotta nucleare entro il 2035.[14] Ciononostante, in entrambi i paesi il dibattito sul’energia atomica è ancora acceso: da un lato il neo eletto cancelliere Merz ha sempre sostenuto il settore del nucleare, sebbene non sia nei piani riattivare i vecchi reattori già chiusi, il cancelliere si impegna a investire in nuove tecnologie come i SMR[15]; dal versante spagnolo, in seguito al pesante blackout che ha completamente bloccato la penisola iberica per circa 11 ore, si sono innalzate delle proteste nei confronti di Sanchez e della sua politica di smantellamento delle centrali.[16]
D’altro canto, anche a causa degli eventi precedentemente citati, vi sono numerosi membri dell’Unione che stanno investendo e rafforzando il settore nucleare: Polonia ed Ungheria hanno intrapreso un iter per la costruzione di nuovi reattori, mentre paesi come il Belgio, l’Olanda, la Danimarca e la Svezia, che in precedenza hanno preso in considerazione l’uscita dal nucleare, hanno palesato l’intenzione di rinforzare la propria industria nucleare.[17]
Perfino l’Italia, che per anni ha bocciato completamente il nucleare attraverso due referendum abrogativi, nell’87 e nel 2011, il 16 giugno ha aderito all’Alleanza Europea sul Nucleare dopo due anni da osservatore.[18] Questa decisione è stata presa in seguito all’approvazione del Consiglio dei Ministri della legge delega sul nucleare di febbraio, in cui il governo si impegna, entro 6 mesi, ad “adottare uno o più decreti legislativi di riassetto normativo per la disciplina di autorizzazione, realizzazione, esercizio e remunerazione di centrali elettronucleari.”[19] Il ministro Pichetto Fratin ha rivendicato questa scelta come “una decisione in linea con le scelte di politica energetica del governo italiano che promuove con convinzione il principio della neutralità tecnologica, per seguire una transizione energetica sostenibile, che garantisca la sicurezza e la resilienza del sistema energetico e favorisca imprese e famiglie.”[20]
La prospettiva del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica va oltre i preconcetti sul nucleare che hanno contraddistinto l’opinione pubblica italiana, molto condizionata dagli incidenti di Chernobyl e Fukushima[21]: l’obiettivo di lungo periodo, oltre il potenziamento delle rinnovabili, è quello di garantire all’Italia un’indipendenza energetica tramite anche il nucleare. Il piano d’azione al momento consta di 3 elementi:
- Gettare delle fondamenta legali per un eventuale ritorno al nucleare;
- Allocare risorse per la ricerca e lo sviluppo, affinché investitori privati e poli industriali possano condurre questo processo di innovazione verso un’energia nucleare più verde (dei combustibili fossili) e sicura;
- Mettere in atto una political suasion, ovvero accompagnare ai passi sopracitati un processo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso un settore che è stato fortemente stigmatizzato e ostracizzato.
É opportuno ricordare come in Italia sia presente un panorama diversificato di enti e imprese molto attive nel settore dell’energia atomica, come: Ansaldo Nucleare, Siet, Newcleo e Sogin, oltre alle corporate come Enel ed Edison, l’Associazione Italiana Nucleare e l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). L’ingresso dell’Italia nell’Alleanza per il Nucleare permette a queste imprese e nuove start up di accedere più velocemente ai finanziamenti dell’UE, oltre che scambiare in maniera efficiente conoscenze scientifiche per lo sviluppo di tecnologie di ultima generazione. Ad esempio la Startup Newcleo sta sviluppando una nuova tipologia di reattore che riesce a produrre energia dalle scorie nucleari: “I rifiuti avranno vita breve: saranno radioattivi per 250 anni, contro i 250mila delle scorie delle centrali tradizionali”[22]. Questo nuovo strumento rappresenta un importantissimo passo in avanti nella gestione dei rifiuti radioattivi, che permette alle nuove centrali di acquisire un nuovo grado di sostenibilità.
Sull’onda delle COP28[23] e 29[24], che riconoscono il nucleare come un elemento importante per una transizione energetica sostenibile, l’energia atomica torna ad accendere il dibattito europeo, ed italiano. I rischi del nucleare sono innegabili, per questo motivo la ricerca scientifica sta investendo molto in riduzione delle dimensioni dei reattori, nell’efficentamento della produzione energetica e nella corretta gestione e smaltimento delle scorie radioattive. L’UE, e non solo, vuole tener fede agli impegni presi in materia di sostenibilità ambientale, data l’ancora grande dipendenza dai combustibili fossili, l’atomo si configura come un elemento complementare ideale per accompagnare la transizione energetica.
[1]REPowerEU: la politica energetica nei piani per la ripresa e la resilienza dei paesi UE; Consiglio Europeo; 2025; https://www.consilium.europa.eu/it/policies/repowereu/
[2] Da dove proviene il gas dell’UE?; Consiglio Europeo; 2025; https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/where-does-the-eu-s-gas-come-from/
[3] Perché abbiamo ricominciato a importare gas dalla Russia? O meglio, perché non abbiamo mai smesso?; Il Corriere, Redazione Economia, 2025; https://www.corriere.it/economia/energie/25_aprile_13/perche-abbiamo-ricominciato-a-importare-gas-dalla-russia-o-meglio-perche-non-abbiamo-mai-smesso-e06b2496-e704-45bb-a69d-37624dd1axlk.shtml?refresh_ce
[4] Statistiche dell’energia – una panoramica; Eurostat; 2025; https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_statistics_-_an_overview&action=statexp-seat&lang=it#:~:text=previsto%20dell’articolo-,Highlights,%2C2%20%25%20rispetto%20al%202022.
[5] N.Genta; Tensioni geopolitiche sostengono il rialzo del petrolio, l’aumento delle temperature frena gas e carbone; Energy Savings; 2024;
[6] E.Bompard, M.Deandreis, et al.; MED & ITALIAN ENERGY REPORT; SRM; 2025; https://www.sr-m.it/en/cat/prod/322848/enemed-report-2024.htm
[7] Statistiche sulle energie rinnovabili; Eurostat; 2024; https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Renewable_energy_statistics&action=statexp-seat&lang=it
[8] Global Energy Review 2025; International Energy Agency; 2025; https://www.iea.org/reports/global-energy-review-2025
[9] G.Lory; Il ritorno dell’energia nucleare in Europa: via libera a nuove centrali; EuroNews; 2025; https://it.euronews.com/my-europe/2025/05/21/il-ritorno-dellenergia-nucleare-in-europa-via-libera-a-nuove-centrali
[10] Communication on the Nuclear Illustrative Programme under Article 40 of the Euratom Treaty; Commissione Europea; 2025; https://energy.ec.europa.eu/publications/communication-nuclear-illustrative-programme-under-article-40-euratom-treaty_en
[11] ibidem
[12] ibidem
[13] Der Atomausstieg in Deutschland; Bundesamt für die Sicherheit der nuklearen Entsorgung; 2023; https://www.base.bund.de/de/nukleare-sicherheit/atomausstieg/ausstieg-atomkraft/ausstieg-atomkraft_inhalt.htm
[14] S.Carcar; El lento adiós a las nucleares en España; El País; 2025; https://elpais.com/economia/negocios/2025-04-21/el-lento-adios-a-las-nucleares-en-espana.html
[15] A.Chassany, A.Hancock; Germany drops opposition to nuclear power in rapprochement with France; Financial Times; 2025; https://www.ft.com/content/e99efa2b-338a-4065-89c6-0683d5759ed7
[16] C.Caraballo; Spagna al buio, Ceiber Energy: “Senza nucleare blackout più gravi. Serve un cambio di rotta”; EuroNews; 2025; https://it.euronews.com/2025/04/30/spagna-al-buio-ceiber-energy-senza-nucleare-blackout-piu-gravi-serve-un-cambio-di-rotta
[17] H.Urvoy; Energia nucleare: la situazione in Europa; EuroNews; 2024; https://it.euronews.com/business/2024/03/18/energia-nucleare-la-situazione-in-europa
[18] L’Italia aderisce all’Alleanza UE sul nucleare; Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; 2025; https://www.mase.gov.it/portale/-/l-italia-aderisce-all-alleanza-ue-sul-nucleare#:~:text=della%20Sicurezza%20energetica-,Ministero%20dell,e%20della%20Sicurezza%20Energetica&text=Lussemburgo%2C%2016%20giugno%20%2D%20%E2%80%9CL,finora%20in%20qualit%C3%A0%20di%20osservatore%E2%80%9D.
[19] DDL 1365; Senato della Repubblica; 2025; https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/441481.pdf
[20] L’Italia aderisce all’Alleanza UE sul nucleare; op.cit.
[21] G.Pichetto Fratin; Il nucleare italiano nel panorama internazionale ed europeo; ENEA; 2023; https://www.eai.enea.it/component/jdownloads/?task=download.send&id=1476&catid=71&Itemid=3162
[22] La storia di newcleo, la startup italiana del nucleare che ha raccolto 400 milioni di euro; Forbes Italia; 2023; https://forbes.it/2023/10/12/newcleo-startup-italiana-nucleare-raccolto-400-milioni
[23]Global Renewables and Energy Efficiency Pledge; UAE Cop28; 2023; https://www.cop28.com/en/global-renewables-and-energy-efficiency-pledge
[24] In Solidarity for a Green World; Baku Cop29; 2024; https://cop29.az/storage/1135/COP29-Declarations-and-Pledges-Letter.pdf

Laureato con il massimo dei voti in Relazioni Internazionali presso la LUMSA di Roma, è volontario attivo presso il CISV, con cui ha maturato esperienza in America ed Europa nell’ambito della mediazione multiculturale, della leadership e del project management.