L’acquisto di ulteriori 180 unità di carri armati provenienti dalla Corea del Sud è solo il più recente sviluppo dell’ambizioso piano di rafforzamento militare di Varsavia. Piano che nasce con l’invasione russa dell’Ucraina e che determinerà l’aumento del peso decisionale della Polonia all’interno dell’UE e della Nato sulle questioni belliche
CAMBIO DI PARADIGMA
Dal 2022 la politica di sicurezza della Polonia si è ridefinita attorno a un principio centrale: l’invasione russa dell’Ucraina non rappresenta solo una minaccia diretta per Kiev, ma un rischio esistenziale per l’intero fianco orientale della NATO. Varsavia ha tradotto questa percezione in un’accelerazione senza precedenti della propria postura strategica, con l’obiettivo di trasformarsi da “stato di frontiera” a pivot militare europeo. Già nel marzo 2022, con l’adozione della Homeland Defence Act[1], il governo ha sancito un salto di qualità nell’approccio difensivo: ampliamento delle forze a 300 000 unità, investimenti costanti sopra la soglia del 3 % del PIL e un programma di riarmo strutturato non come misura emergenziale, ma come architettura di lungo periodo.
Questa scelta ha avuto conseguenze politiche e strategiche rilevanti. In primo luogo, la Polonia ha legittimato la propria leadership regionale all’interno dell’UE e della NATO[2], facendo leva su una successiva ed ulteriore crescita della spesa militare, dal 2,7 % del PIL nel 2022 fino al 4,7 % nel 2025, il livello più alto del continente[3]. In secondo luogo, Varsavia ha interpretato il proprio riarmo come investimento volto alla deterrenza collettiva: il potenziamento dell’industria bellica nazionale, l’acquisto di sistemi avanzati provenienti da Washington e Paesi asiatici e la decisione di quintuplicare la produzione di munizioni da 155 mm entro il 2025 sono stati presentati come contributi diretti non solo alla difesa polacca, ma anche alla resilienza ucraina e della NATO stessa[4]. La costruzione del progetto “East Shield”[5], lanciato nel 2024, è l’emblema di questa logica: non un muro nazionale, ma un’infrastruttura di protezione avanzata sul confine NATO, capace di combinare fortificazioni fisiche, sensori elettronici e capacità di reazione rapida. Con oltre 10 miliardi stanziati, il progetto rappresenta il tentativo polacco di istituzionalizzare la propria vulnerabilità geografica, trasformandola in una piattaforma di deterrenza attiva[6].
Si osservi, infine, la costante e pragmatica assistenza militare all’Ucraina, dai carri T-72 e Leopard 2 agli obici Krab, fino alla logistica dei rifornimenti garantita dal territorio polacco, che ha reso Varsavia il punto di passaggio imprescindibile tra l’industria bellica occidentale e le forze ucraine. In questo senso, il sostegno a Kiev ha consolidato una doppia narrativa: solidarietà verso un paese aggredito e, al tempo stesso, investimento nella propria sicurezza nazionale. È questa duplice dimensione che spiega perché negli ultimi tre anni la Polonia non si sia limitata a reagire all’aggressione russa, ma abbia ridefinito sé stessa come colonna portante del sistema difensivo europeo[7].
LA PARTNERSHIP CON SEUL
Quest’anno segna una fase di consolidamento e accrescimento della strategia polacca di riarmo, caratterizzata dall’ingresso su larga scala di sistemi d’arma sudcoreani. La decisione di puntare sul carro armato K2 Black Panther[8] non è solo una scelta tecnica, ma un tassello geopolitico che riflette la volontà di Varsavia di diversificare i fornitori e di ridurre la dipendenza esclusiva dagli Stati Uniti e dai partner europei. Con la firma dell’accordo per l’acquisto di 180 unità aggiuntive del 1° agosto 2025, la Polonia ha dato seguito a un’intesa più ampia, già avviata nel 2022, che prevede complessivamente oltre 1.000 carri K2, in diverse tranche. L’orientamento verso Seul va letto su due livelli. Da un lato, esso risponde a una logica di prontezza operativa: i tempi di consegna sudcoreani risultano più rapidi rispetto a quelli dell’industria europea, permettendo a Varsavia di colmare rapidamente il vuoto lasciato dalle forniture militari cedute all’Ucraina. Dall’altro, sancisce la nascita di una cooperazione industriale strutturale[9], con il trasferimento di tecnologia e la produzione in loco, funzionale a rafforzare la sovranità militare polacca e a costruire un polo manifatturiero regionale. Questo spiega perché Varsavia abbia affiancato ai K2 anche altri sistemi sudcoreani, come gli obici K9 e i jet FA-50, creando un asse transcontinentale che sta ridisegnando le catene di approvvigionamento della difesa europea[10].
In effetti, nel contratto da 6,5 miliardi di dollari firmato ad agosto a Gliwice, si stabilisce, in questo senso, un punto cruciale: di quei 180 carri, 61 K2PL saranno assemblati nello stabilimento statale Bumar-Łabędy con trasferimento tecnologico, mentre gli altri arriveranno dalla Hyundai Rotem insieme a 81 veicoli di supporto e a pacchetti di addestramento e logistica[11]. Come ha sottolineato il ministro della Difesa Władysław Kosiniak-Kamysz, la produzione su larga scala in Polonia inizierà tra il 2028 e il 2030, a conferma della volontà di trasformare il paese in un hub militare[12]. Dal lato sudcoreano, il ministro Ahn Gyu-back ha definito l’accordo un passo verso una proiezione industriale stabile in Europa, con Seul impegnata non solo a fornire sistemi, ma anche a garantire supporto operativo e training per la loro integrazione nelle forze polacche.
IL RIARMO COME LEVA POLITICA: COESIONE INTERNA E CENTRALITA’ STRATEGICA
L’intervento della notte del 10 settembre 2025, quando la Polonia ha abbattuto 19 droni russi entrati nel suo spazio aereo, aprendo per la prima volta un confronto armato in quanto membro NATO, può rapidamente diventare un ulteriore momento galvanizzante sul piano interno. Le parole del premier Donald Tusk, che ha definito l’accaduto come il punto più vicino a una guerra aperta dall’Europa dal secondo conflitto mondiale, hanno contribuito a rafforzare il sostegno popolare al riarmo come mezzo di autodifesa[13]. Un segnale che si aggiunge all’autorevolezza mostrata da Varsavia nei tavoli diplomatici, lo scorso agosto, all’indomani dell’incontro fra Trump e Putin in Alaska. Il premier Tusk ha espresso un mix di “paura e speranza”, apprezzando il fatto che la Casa Bianca abbia promesso di consultare gli alleati europei prima del summit, ma aggiungendo che “per la Polonia e i nostri partner, è chiaro che i confini non possono essere modificati con la forza”[14]. Il ministro della Difesa, Władysław Kosiniak-Kamysz, ha ribadito che qualunque processo di pace deve vedere la partecipazione di Zelensky, definita come “la soluzione migliore”, segnalando l’impegno della Polonia a garantire stabilità attraverso la cooperazione multilaterale[15]. Per ultimo, la decisione di schierare 40.000 soldati lungo i confini con Bielorussia e Russia, in risposta alle esercitazioni Zapad-2025, ha ulteriormente confermato la volontà di Varsavia di reagire con forza, come spiegato dal viceministro della Difesa Cezary Tomczyk, che ha sottolineato la preparazione di mesi e la cooperazione con le forze NATO[16]. In questo contesto, il riarmo diventa non solo una questione di arsenali, ma uno strumento politico a più livelli: coesione interna in una fase di emergenza, rafforzamento della leadership polacca nei tavoli europei, e messaggio diretto a Mosca. Varsavia si propone non più come semplice stato cuscinetto, ma come architrave della sicurezza europea, capace di trasformare crisi contingenti in leva diplomatica e deterrente strutturale
[1] Chancellery of the Prime Minister Republic of Poland; 2022; https://www.gov.pl/web/primeminister/more-troops-and-more-money-for-defence–the-council-of-ministers-adopted-a-draft-homeland-defence-act
[2] Oleksiejuk M.; Sharing the burden: How Poland and Germany are shifting the dial on European defence expenditure; Nato Review; 2025; https://www.nato.int/docu/review/articles/2025/04/14/sharing-the-burden-how-poland-and-germany-are-shifting-the-dial-on-european-defence-expenditure/index.html
[3] Associated Press; Poland’s government plans record defense spending in 2025 budget; Voanews; 2024; https://www.voanews.com/a/poland-s-government-plans-record-defense-spending-in-2025-budget-/
[4] Adamowski J.; How Poland straddles a trans-Atlantic defense divide; DefenceNews; 2025; https://www.defensenews.com/global/europe/2025/03/14/how-poland-straddles-a-trans-atlantic-defense-divide/
[5] https://tarczawschod.wp.mil.pl/en/
[6] Akhmedova Y.; Active defence; Novaya Gazeta Europe; 2025; https://novayagazeta.eu/articles/2025/05/09/active-defence-en?utm
[7] Chancellery of the Prime Minister Republic of Poland; 2025; https://www.gov.pl/web/primeminister/polands-security-strategy-a-stronger-europe-and-transatlantic-unity
[8] Malyasov D.; Poland signs K2 tank localization deal with South Korea; Defence Blog; 2025; https://defence-blog.com/poland-signs-k2-tank-localization-deal-with-south-korea/
[9] Witczak J.; How poland and South Korea benefit from the cooperation of their defence industries; Institute of New Europe; 2023; https://ine.org.pl/en/how-poland-and-south-korea-benefit-from-the-cooperation-of-their-defence-industries%EF%BF%BC/
[10] Pietrewicz O.; Poland and South Korea Should Further Develop Security Cooperation; Polski Instytut Spraw Międzynarodowych; 2024; https://www.pism.pl/publications/poland-and-south-korea-should-further-develop-security-cooperation?
[11] Korea JoongAng Daily; 2025; https://koreajoongangdaily.joins.com/news/2025-08-02/national/defense/Poland-signs-65-billion-deal-to-purchase-second-batch-of-K2-tanks/
[12] Florkiewicz P.; Poland signs contract to buy more South Korean battle tanks; Reuters; 2025; https://www.reuters.com/markets/emerging/poland-signs-contract-buy-more-south-korean-battle-tanks-2025-08-01/
[13] Charlis A., Kelly L., Erling B.; Poland downs drones its airspace becoming first Nato member fire during war Ukraine; Reuters; 2025; https://www.reuters.com/business/aerospace-defense/poland-downs-drones-its-airspace-becoming-first-nato-member-fire-during-ukraine-2025-09-10/?utm_
[14] Wądołowska A.; ”Russian cannot emerge from this war stronger” warns Polish PM ahead of Trump-Putin meeting; Notes from Poland; 2025; https://notesfrompoland.com/2025/08/11/russian-cannot-emerge-from-this-war-stronger-warns-polish-pm-ahead-of-trump-putin-meeting
[15] Ansa; Inviting Zelensky to Alaska would be the best decision: Poland; 2025; https://www.ansa.it/nuova_europa/en/news/sections/politics/2025/08/11/inviting-zelensky-to-alaska-would-be-best-decision-poland
[16] Linkiesta; La Polonia schiererà quarantamila soldati al confine orientale; 2025; https://www.linkiesta.it/2025/09/zapad-2025-polonia-soldati-confine/