Per la popolazione italiana, si sa, la notizia di un politico indagato non è certo una novità. Da Berlusconi a Meloni, passando per Conte e Renzi, diversi primi ministri hanno avuto a che fare con la magistratura e si sono trovati a doversi presentare in tribunale. Inaspettatamente, dall’altra parte del mondo, esiste un Paese che sotto questo aspetto ci somiglia: la Corea del Sud. Negli ultimi mesi, infatti, il Paese è stato travolto dal più grande scandalo del XXI secolo, dopo che il presidente Yoon Suk Yeol, apparentemente giunto a un punto di non ritorno politico a causa delle continue opposizioni parlamentari, ha deciso, in quel fatidico 3 dicembre 2024, di proclamare la legge marziale a Seul e nel resto del Paese. Questo atto ha dato il via a uno dei momenti più tesi della storia democratica sudcoreana.[1]

L’immediato collasso di Yoon

L’estrema gravità della decisione, unita all’incapacità dell’Assemblea Nazionale e della popolazione sudcoreana di accettare persino l’idea di vivere sotto la legge marziale, ha portato all’immediato annullamento del decreto. Le critiche si sono moltiplicate e il Partito Democratico di Corea ha accusato Yoon di aver tentato un colpo di Stato.”[2].

Nella maggior crisi democratica della storia moderna della Corea del Sud, Yoon ha potuto però incredibilmente contare su un rinato appoggio popolare. Analizzando i dati statistici

Anna Fleck, Statista/Gallup Korea, Dec 4, 2024 https://www.statista.com/chart/33621/job-performance-approval-rating-for-south-korea-president

relativi all’indice di approvazione del presidente, arrestato il 14 dicembre dopo il secondo tentativo di impeachment da parte dell’Assemblea Nazionale, si può notare come neanche 1 sudcoreano su 5[3] approvasse l’operato di Yoon a una settimana dal suo mandato. Una volta arrestato però, migliaia di persone si sono organizzate per scendere in piazza a protestare per Yoon, con i dati di approvazione del presidente che toccano il 30% e una Corea sempre più divisa sul tema. Varie testate ed agenzie di stampa hanno raccontato la divisione coreana in maniera chiara eppure sembra ancora esserci grande confusione sul futuro della politica e della società sudcoreana. Agli impeachment, la storia ci insegna, le popolazioni rispondono sempre dividendosi tra supporter indemoniati contro chi accusa e accusatori convinti di avere la conoscenza suprema in una battaglia che, alla fine, non vede mai né vincitori né vinti se non il politico che, se ne esce “pulito” come Trump nel 2019, guadagna ancora più visibilità e rispetto da parte del suo pubblico e dei “votatori” fluttuanti.

La svolta della scarcerazione

Dopo circa due mesi di carcerazione intanto, il presidente Yoon, è stato scarcerato venerdì 7 marzo a seguito della decisione del Tribunale centrale di Seoul di cancellare il mandato d’arresto per “irregolarità procedurali”

Una rivoluzione costituzionale in arrivo?

Sul futuro di Yoon Suk Yeol i dubbi sono quindi tantissimi per noi analisti, eppure lui sembra avere le idee chiare: qualora reintegrato nella politica di Seul, il presidente “Raccoglierò la volontà del popolo e porterò avanti il più rapidamente possibile una riforma costituzionale, facendo del mio meglio per creare una Costituzione e una struttura politica adatte ai cambiamenti della nostra società”.  Intanto, il processo di impeachment si è concluso martedì 25 febbraio con la presenza di centinaia di persone che si sono radunate fuori dall’aula del processo a Yoon per protestare contro l’impeachment e le ingerenze nord coreane e cinesi nel Paese, con rinnovate critiche verso i democratici sudcoreani considerati collusi con questi paesi.

Il governo che sta traghettando la Corea del Sud in questo periodo di crisi, guidato da Choi Sang-Mok, già ministro delle Finanze sotto Yoon dopo che anche il primo ministro Han Duck-soo è stato destituito. Qualora si confermasse l’impeachment e la destituzione dei due leader, la Corea tornerà alle elezioni entro i prossimi due mesi. In caso contrario, vedremo una presidenza Yoon rinata, con nuove priorità tra le quali spicca indubbiamente la politica estera. Yoon sembra infatti pronto ad andare all-in su una triplice alleanza con Usa e Giappone, forte anche del nuovo governo Trump che sarebbe certamente felice di allearsi[4] con il leader sudcoreano visti anche i suoi già ottimi rapporti con il leader supremo della Corea del Nord Kim Jong-Un.

La situazione in caso di elezioni

E nel caso in cui Yoon fosse considerato colpevole e si tornasse alle elezioni?

Questa ipotesi, forse non troppo remota, sembra aprire a un cambiamento totale del panorama politico sudcoreano, con il partito Democratico, additato come pro-Cina e Corea del Nord dal leader consrevatore, che sembrerebbe pronto a prendere il controllo dell’Assemblea Nazionale, come evidenzia Statista[5].

Analizzando i dati proposti anche dall’istituto Realmeter[6] oltre il 55% degli elettori coreani si aspetta una vittoria dell’opposizione nel caso di elezioni anticipate, con i Democratici che superano il 42% nei sondaggi in prospettiva delle elezioni superando il Partito del Potere Popolare che rimane comunque oltre il 40%. Questi dati sono però estremamente fluttuanti, con il PPP che sembra comunque destinato a perdere le elezioni a favore di Lee Jae-myung e dei suoi democratici.


[1]  Foster Klug, “What to know about South Korea’s martial law and the impeachment vote threatening its president”, AP News, Dec 12, 2024

[2]Amy Hawkins, Raphael Rashid; “South Korea’s president lifts martial law in the face of united opposition “, The Guardian, Dec.3 2024

[3]Anna Fleck, Statista/Gallup Korea, Dec 4, 2024 https://www.statista.com/chart/33621/job-performance-approval-rating-for-south-korea-president/

[4] Doug Bandow, Yoon’s Downfall: What It Means for Donald Trump’s Asia Strategy, Cato Institute, January 13, 2025

[5]L. Yoon, Political party preference among South Koreans from September 2023 to January 2025, Jan 23, 2025 https://www.statista.com/statistics/1286842/south-korea-political-party-preference/

[6]Hwang Joo-young, Over 55% of Korean voters expect opposition to win early election: poll, The Korea Herald, March 3, 2025 

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