La firma dei 16 accordi bilaterali tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il governo albanese di Edi Rama segna una svolta strategica, ponendo le basi per una collaborazione strutturata e duratura. Dopo anni di rapporti forti ma frammentati, l’incontro ha definito un’agenda condivisa su temi fondamentali quali sicurezza, sviluppo e politica estera.

DICHIARAZIONI D’INTENTI

La Premier Giorgia Meloni ha definito il 12 novembre 2025 una “giornata storica” per i rapporti con l’Albania, sottolineando come la firma di 16 accordi intergovernativi rappresenti un salto di qualità nella cooperazione bilaterale tra i due Paesi[1]. Per la prima volta i governi di Roma e Tirana si sono incontrati in un formato ufficiale sistemico, dando vita a un’intesa strutturata che abbraccia difesa, sicurezza cibernetica, protezione civile, energia, sanità, sviluppo industriale e cultura. Meloni ha evidenziato il carattere europeo della collaborazione, in particolare sottolineando l’accordo migratorio come un “modello di collaborazione necessario per affrontare fenomeni transnazionali con un approccio unitario e responsabile”. Ha inoltre rilanciato il sostegno all’adesione dell’Albania all’Unione Europea, riflettendo la volontà di rafforzare una partnership strategica nel cuore del Mediterraneo e dei Balcani.

Sul fronte albanese, il Primo Ministro Edi Rama ha definito il vertice “un’altra giornata storica nelle relazioni internazionali dell’Albania”[2] e ha sottolineato il valore dei nuovi accordi come fondamentali per consolidare “un partenariato strategico con il nostro prezioso vicino occidentale”. Rama ha messo in evidenza come la collaborazione spazi da ambiti concreti quali la sanità, l’energia, la difesa, la sicurezza, la gestione della migrazione, all’innovazione, l’educazione e lo sviluppo economico, configurando una rete integrata di cooperazione. La joint venture nel settore navale tra Fincantieri e Kayo e la costruzione di sette navi nel cantiere di Pashaliman sono state indicate come esempi tangibili di crescita congiunta e creazione di posti di lavoro qualificati per i giovani albanesi.

UN QUADRO INTEGRATO PER LO SVILUPPO E LA SICUREZZA

Gli accordi firmati rappresentano un pacchetto coordinato di impegni concreti, che mirano da un lato a rafforzare la sicurezza e la difesa, dall’altro a promuovere lo sviluppo economico e sociale. Nel settore della difesa, l’intesa prevede programmi congiunti di addestramento, scambio di informazioni e la consegna di due pattugliatori alla Guardia costiera albanese, rafforzando il ruolo italiano come partner prioritario in un’area geopolitica cruciale per la stabilità mediterranea. Il memorandum sulla sicurezza cibernetica riflette invece la comune consapevolezza delle nuove minacce transnazionali informatiche, inserendo nei rapporti bilaterali la modernizzazione e protezione delle infrastrutture digitali. La collaborazione si estende poi alla protezione civile, con un contributo di 30 milioni di euro da parte dell’Italia per dotare l’Albania di attrezzature tecniche e finanziamenti mirati, a cui si aggiungono 5 milioni per il supporto ai Vigili del Fuoco[3]. Sul piano energetico, è stata sottoscritta una convenzione finanziaria tra Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero delle Finanze albanese, volta a migliorare la rete elettrica nel nord del Paese, colpito dal terremoto del 2019. Sul fronte economico, l’accordo tra Simest e l’Agenzia albanese per lo sviluppo degli investimenti punta a rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese, con un’attenzione particolare al settore navale, settore che vede la nascita della già citata joint venture italo-albanese per la produzione e manutenzione navale nel cantiere di Pashaliman. Infine, l’intesa culturale tra la Fondazione Maxxi e la Galleria Nazionale d’Arte albanese rappresenta il simbolo di una cooperazione multidimensionale che valorizza le radici comuni e costruisce ponti nel tessuto sociale.

SCAMBI ECONOMICI E PROSPETTIVE INTEGRATE

I dati sugli scambi commerciali tra Italia e Albania confermano l’importanza di una relazione economica solida e in evoluzione. Nel 2024, l’interscambio totale ha superato i 3,3 miliardi di euro, con le esportazioni italiane verso l’Albania pari a circa 1,89 miliardi di euro, segnando un lieve incremento (+4,6%) rispetto all’anno precedente[4]. Questo posiziona l’Italia come il principale partner commerciale e investitore straniero in Albania, con una quota di mercato del 21,3% nelle esportazioni albanesi, una leadership che si conferma sia a livello europeo che globale. Al contrario, le importazioni italiane dall’Albania hanno subito un calo del 9,5%, attestandosi a 1,43 miliardi di euro, con l’Italia che detiene una quota di mercato ancora dominante (43,9%) sulle esportazioni albanesi verso il nostro Paese[5].

Dal lato albanese, fonti quali l’Istituto di statistica INSTAT confermano che oltre la metà degli scambi commerciali avviene con i Paesi dell’Unione Europea, con l’Italia in testa come principale interlocutore economico, seguita da Kosovo e Grecia. La crescita degli investimenti italiani è percepita come un volano essenziale per la modernizzazione dell’economia albanese, il rafforzamento della capacità produttiva e lo sviluppo di filiere sostenibili. La prospettiva di espandere la cooperazione in settori innovativi testimonia la volontà di entrambi i Paesi di consolidare un progetto integrato di sviluppo economico e infrastrutturale, che non solo beneficia Tirana, ma crea un asse strategico nel Mediterraneo orientale.

Politicamente, questa dinamica commerciale e strategica integra la candidatura albanese all’Unione Europea, rafforzando il ruolo dell’Italia come ponte e facilitatore all’interno delle istituzioni europee. L’attenzione agli investimenti nelle infrastrutture chiave come energia, trasporti e industria navale si inserisce in un disegno geopolitico che guarda alla stabilità regionale, alla resilienza energetica e all’inclusione economica. Questo approccio multifattoriale riflette una visione condivisa di crescita bilanciata, che mira a un rafforzamento sostenibile dei legami tra Italia e Albania, con effetti positivi anche sull’integrazione europea e sulla coesione socio-economica dei Balcani occidentali.


[1] De Palo F; Meloni spinge l’Albania in Ue. Tutte le intese firmate;

https://formiche.net/2025/11/meloni-spinge-lalbania-in-ue-tutte-le-intese-firmate/#content

[2]manca titolo articolo /tipo di fonte https://europeanwesternbalkans.com/2025/11/13/governments-of-albania-and-italy-sign-16-agreements-on-cooperation/

[3]stessa cosa di prima https://www.aics.gov.it/news/vertice-italia-albania-tra-gli-accordi-conclusi-anche-quello-a-sostegno-della-protezione-civile-con-il-contributo-aics/

[4]manca la data Radio televizioni shqiptar;

https://rtsh.al/rti/it/albania-il-567-degli-scambi-commerciali-avviene-con-lunione-europea-nei-primi-sette-mesi-del-2025/

[5]manca intestazione https://www.infomercatiesteri.it/overview.php?id_paesi=57

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